Irpef addizionali regionali. Come funziona e quali sono le nuove aliquote regione per regione. Ecco le percentuali delle tasse da pagare per scaglione.
Irpef regionale. Come previsto dalla legge le tasse da pagare in Italia sono numerose, fra queste l’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) è quella più importante e riguarda tutti coloro che hanno un reddito. Quindi i lavoratori di ogni tipo (dipendenti, autonomi, professionisti e imprenditori) e i pensionati. Questa tassa si compone di una quota stabilita a livello nazionale e di un’altra che dipende dalla regione in cui si vive, denominata addizionale regionale.
Di conseguenza è importante conoscere quali sono le aliquote previste da ogni regione, visto che influiscono sull’ammontare delle tasse da pagare. In questo articolo ci concentriamo proprio sugli addizionali, per capire come funzionano e quali sono per ogni regione. Così troverete anche la vostra.
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Addizionale regionale Irpef cos’è
Si tratta di un’imposta che si applica sul reddito complessivo e deve essere versata se per lo stesso anno risulta IRPEF da pagare a seguito della dichiarazione. Ogni regione o provincia autonoma può stabilire annualmente la propria aliquota percentuale, entro i limiti previsti dalla legge. Detto più semplicemente più alte saranno gli addizionali previsti da ogni regione, maggiore saranno gli importi da pagare in base al reddito prodotto.
Questa tassa regionale viene applicata a seconda dello scaglione di reddito in cui ci si trova quindi. Ricordiamo che nel 2023 a livello nazionale sono 4 gli scaglioni esistenti:
- da 0 a 15.000 euro
- da 15.001 a 28.000 euro
- da 28.001 a 50.000 euro
- oltre 50.000 euro.
Tuttavia ogni regione può decidere se applicare 4 aliquote diverse, oppure meno (ad esempio due) e in alcuni casi perfino una uguale per tutti, a prescindere dal reddito.
Tutte le aliquote addizionali regionali
Dopo aver visto come funziona l’Irpef regionale, passiamo all’elenco di tutte le aliquote regionali applicate, secondo i dati forniti dal sito ufficiale del MEF.
- Addizionale Irpef 2023 Lombardia: 1,23% fino a 15.000 euro – 1,58% fra 15.001 e 28.000 euro – 1,72% fra 28.001 e 50.000 € – 1,73% oltre i 50.000 euro.
- Lazio: 1,73% fino a 15.000 euro – 3,33% per tutti gli altri
- Campania: 1,73% primo scaglione – 2,96% secondo – 3,20% terzo – 3,33% quarto
- Emilia Romagna: quattro aliquote per scaglione 1,33% – 1,93% – 2,03% – 2,27%
- Veneto: 1,23% aliquota unica
- Abruzzo: 1,73% per tutti
- Fvg: 0,70% primo scaglione – 1,23% per tutti gli altri
- Basilicata: aliquota unica 1,23% per tutti
- Calabria: 1,73% per tutti
- Liguria: prevede 4 aliquote 1,23% – 1,79% – 2,31% – 2,33%
- Marche: 1,23% – 1,53% – 1,70% – 1,73%
- Molise: 1,73% – 1,93% – 2,13% – 2,33%
- Piemonte: 1,62% primo scaglione – 2,13% secondo – 2,75% terzo – 3,33% quarto
- Puglia: 1,33% – 1,43% – 1,63% – 1,85%
- Sardegna: aliquota unica 1,23%
- Sicilia: 1,23% per tutti
- Toscana: 1,42% – 1,43% – 1,68% – 1,73%
- Provincia di Trento: 1,23% fino a 50.000 euro – 1,73% per gli altri
- Provincia di Bolzano: 1,23% da 0 a 50.000 euro – 1,73% oltre 50.000 €
- Umbria: 1,23% – 1,62% – 1,67% – 1,83%
- Valle D’Aosta: 1,23% per tutti.
Ognuna di queste aliquote è stata stabilita con apposita delibera di giunta regionale pubblicata entro fine gennaio 2023 sui rispettivi siti istituzionali.
Irpef regionale dove si paga di più e di meno
Dando un’occhiata alle aliquote Irpef applicate da ogni regione, si può notare che nel 2023 quella più bassa è applicata in Friuli Venezia Giulia con lo 0.7% per la fascia di reddito più bassa. A seguire ci sono Veneto, Basilicata, Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta che hanno applicato l’aliquota unica dell’1,23%. Mentre Liguria, Lombardia, Marche e Umbria hanno fatto lo stesso, ma solo per redditi fino a 15.000 euro.
Viceversa quelle più alte sono in Abruzzo, Calabria, Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta per quanto riguarda l’aliquota unica ovvero applicata a tutti. A seguire c’è il Piemonte che prevede l’1,62% per la fascia di reddito più bassa. Se invece si prende in considerazione lo scaglione più alto, ovvero quello che riguarda i redditi oltre i 50.000 euro le aliquote più alte ce l’hanno Campania, Lazio e Piemonte che applicato il 3,33%. Subito dietro troviamo Liguria e Molise che prevedono lo 2,33%.
In sintesi, l’addizionale Irpef applicato dalle regioni italiane cambia di caso in caso. Di base è compreso fra un minimo dello 0,70 a un massimo del 3,33%. Ma ogni regione applica aliquote diverse in base ai 4 scaglioni di reddito, tranne qualche eccezione dove è presente un’aliquota unica da pagare uguale per tutti, a prescindere dalla capacità reddituale.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web