Reddito di cittadinanza. La Corte dei Conti boccia questo e altre misure economiche del governo come Quota 100. Cosa succederà? Si parla di tagli al reddito o addirittura di abolizione. Facciamo chiarezza.
Davvero si va verso l’abolizione del reddito di cittadinanza?
In queste ore c’è molta preoccupazione tra chi beneficia del reddito di cittadinanza. Si parla addirittura di abolizione, oppure di tagli, ma non c’è molta chiarezza. Dunque, cos’è successo?
Reddito di cittadinanza, la bocciatura della Corte dei Conti
La Corte dei Conti ha bocciato le riforme del decreto 4/2019, invitando a usare le risorse utilizzate per il reddito di cittadinanza per ridurre il debito e il deficit del nostro Paese. In sintesi, quello che dice la Corte dei Conti, è che se non cala il debito italiano non c’è nemmeno crescita. E per questo sia il Rdc sia Quota 100 sono misure troppo costose e rischiose.
Nelle stesse ore è giunta anche la lettera della Commissione europea che esprime preoccupazioni simili: il debito pubblico italiano è eccessivo e non vengono prese misure per ridurlo. Anzi, si spendono soldi in misure come quella del reddito di cittadinanza (il debito infatti è aumentato rispetto al 2018).
Probabili tagli per il reddito?
Ecco perché in questo clima, in cui anche gli equilibri politici del governo sono cambiati dopo il successo della Lega alle ultime elezioni, una misura come il reddito di cittadinanza è a rischio. Si parla dunque di tagli o addirittura di abolizione (è più probabile la prima ipotesi, i tagli). Idem per Quota 100, altra misura che l’Italia al momento non potrebbe permettersi.
Cosa succederà?
Il ministro dell’Economia Tria propone un intervento sul bonus di 80 euro (i famosi 80 euro “di Renzi”), una misura di detrazione fiscale, ma non basterebbe. Ecco perché diversi esponenti della Lega hanno iniziato a parlare di tagli, così come Alessandro Barbera secondo il quotidiano La Stampa: “Se sarà necessario rivedremo anche i costi del reddito di cittadinanza, riportando la misura a qualcosa di più simile al Reddito di inclusione”.
Per ora il reddito resta in funzione e anzi proprio in questi giorni è stato accreditato il secondo pagamento.
Vedi anche:
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