Quota 41 e quota 102 al posto di quota 100, le ultimissime news sulla riforma pensioni 2020
Archiviata la manovra finanziaria 2020, con la conferma degli scivoli pensionistici come ad esempio la dibattuta quota 100, il Governo giallorosso ora sta già pensando alle prossime riforme da attuare.
Per questo non stupiscono le idee prospettate dalle ultimissime notizie sul tema delle pensioni, sempre scottante. Stiamo parlando, nello specifico di quota 102 e quota 41, due ipotesi che potrebbero sostituire la costosa quota 100 nel momento della sua scadenza naturale.
Vediamo allora, qui di seguito, come potrebbero funzionare le due proposte e quali impatti avrebbero sulle casse dello stato nei prossimi anni.
Pensioni quota 102: l’idea del governo per abbassare i costi
L’eventuale introduzione di quota 102, porterebbe all’uscita anticipata quei lavoratori in possesso di 64 anni di età anagrafica e 38 di contributi. Di fatto si andrebbe ad allungare di 2 anni i tempi previsti con l’attuale quota 100 e ciò porterebbe un risparmio alle casse dello stato di ben 2,5 miliardi l’anno.
Inoltre, seppur con tempi più lungi, essa non rappresenterebbe un aumento dell’età per la pensione anticipata troppo brusca, per questo potrebbe essere una soluzione apprezzabile. Ovviamente la sua eventuale entrata in vigore riguarderebbe il 2022, dato che l’attuale scivolo resterà in vigore fino al 31 dicembre 2021.
Pensioni quota 41: funzionamento, vantaggi e costi
Quota 41 è un’altra delle ipotesi alternative a quota 100, che il governo sta valutando. Essa consentirebbe di andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica del lavoratore. Questa riforma potrebbe agevolare coloro che sono entrati nel mondo del lavoro molto giovani, garantendo così in modo meritocratico l’uscita anticipata sulla base dei contributi.
Di contro potrebbe risultare molto meno vantaggiosa per chi non ha avuto carriere lavorative continue e i cosiddetti millennials, che avrebbero meno opportunità di arrivarci.
La differenza di questa eventuale riforma, rispetto a quota 102, riguarda il fatto che non è facile comprendere se porterebbe una diminuzione dei costi. Infatti, se da un lato l’aspetto contributivo sarebbe valido, dall’altro quota 41 potrebbe portare al pensionamento persone di età più bassa, rispetto a quella prevista dalle attuali norme.
Per questo tale opportunità è ancora allo studio dei tecnici dell’economia, ma è possibile diventi un’opzione concreta per i prossimi anni.
Lo scopo della riforma delle pensioni del Governo Conte
Tutte le risorse che andrebbero risparmiate con l’eventuale approvazione di quota 102 o di quota 41, al posto dell’attuale riforma, andrebbero poi a finanziare il nuovo taglio del cuneo fiscale. Questo, infatti, sembra essere un obbiettivo chiaro dell’esecutivo giallorosso, oltre quello di rendere sostenibile il sistema pensionistico per le casse dello stato.
In ogni caso al momento si tratta solo di ipotesi, seppure credibili e non prive di fondamento, pur sempre ipotesi. Vedremo quali saranno le reali scelte del governo sul tema delle pensioni, ma qualcosa si muove e una nuova riforma sembra essere più vicina. Per tale motivo vi invitiamo a restare costantemente aggiornati con noi sul tema.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web