Forme classiche e nuove tecniche di taglio, con un’armonia stilistica unica e un filo conduttore: la vera eleganza. Stefano Lorenzi, direttore creativo di Aldo Coppola, ci spiega in questa intervista come nasce un taglio di capelli personalizzato nella maison Coppola.
Molti tagli del passato firmati Aldo Coppola sembrano ancora moderni e attuali. Cosa fa la differenza?
La differenza è stata quella di aver studiato e soprattutto aver fatto ricerca elaborando delle acconciature iconiche, reinterpretandole in chiave moderna e attuale.
L’idea di Aldo è sempre stata quella di acquisire e trasformare delle forme classiche lavorandole con le nuove tecniche di taglio da lui inventate per costruire e dare vita a dei tagli super contemporanei che sono rimasti iconici poi nel tempo e che sono tutt’ora attuali.
Un po’ come funziona nella moda, quando si trovano capi vintage che assemblati con altri materiali diventano super cool e moderni.
Le collezioni taglio e colore da lei proposte sembrano avere tutte un comune denominatore: l’eleganza seppur nel rispetto delle nuove tendenze. Come fa a conciliare le due cose?
L’eleganza fa parte del mio mantra del mio approccio.
L’eleganza è anche un modo di essere, l’abbino oltre che alle tendenze anche a qualsiasi tipologia di donna, studio il volto e le caratteristiche delle donne e devo intrepretarle, dalla donna più eclettica a quella più sofisticata a quella più semplice, etc..cerco di “capirla” e lavorare su quella che è la sua bellezza.
Per me l’eleganza è la base di partenza per poi realizzare un taglio adatto a quel viso o su quel tipo di donna, l’eleganza è sempre stata un mio modo di essere, è un po’ il mio start, il mio punto di partenza da cui poi viene assemblato tutto il resto insieme anche alla contemporaneità del momento.
In tema di colori non vediamo tinte e colori audaci, tutto questo sembra andare incontro sempre alle donne che prediligono uno stile pratico e senza tempo. E’una scelta?
L’idea della colorazione di quest’anno è stata studiata diversamente e cioè ci siamo focalizzati sulla tecnica e non sul tipo di colori. Ci siamo concentrati molto sul dove inserire nei capelli le schiariture e i punti luce.
Qualche stagione fa il colore era molto appariscente le schiariture erano molto evidenti, ora il colore è più sofisticato e nascosto, le schiariture vengono fatte in punti che non si vedono e quindi si mescolano alla texture, basta però un colpo di vento o una mano nei capelli per far uscire questa magia e questi effetti più chiari sui capelli per dare subito movimento al taglio.
Sicuramente rimane sempre l’idea di lasciare libera la donna dalla schiavitù della ricrescita che con questa tecnica chiamata “onda” viene rafforzata, anche dopo qualche settimana dalla realizzazione, il colore si evolve e anzi banalmente diventa più bello.
Cosa consiglia alle donne con i capelli sottili, tagli di lunghezza media o tagli corti?
Il “problema” capelli sottili è un tema molto ampio, sicuramente ci sono dei luoghi comuni da sfatare, esempio alcune donne pensano che la cosa migliore sia avere i capelli con un taglio tutto pari con le lunghezze tutte uguali, in realtà con un taglio scalato senza togliere materia o sfilacciarlo si può ottenere un effetto molto più enfatizzato e più pieno.
Quello che è importante è che il capello deve stare bene sul viso, io adoro i capelli sottili perché è come trattare la seta, quindi una materia molto delicata per cui ci vuole un pò più di attenzione e il professionista deve focalizzarsi su quando la donna si lava i capelli da sola, se vengono asciugati i capelli solo con il phon ed il risultato è una bella forma di taglio che valorizza il viso, significa che è sulla strada giusta.
E infine, tra le sue tante collezioni degli ultimi anni, c’è un tipo di taglio che preferisce?
Non c’è un taglio che preferisco in particolare, li amo tutti in modo diverso. Sicuramente ogni taglio che ho realizzato mi ha lasciato qualcosa di diverso, un qualcosa in più da aggiungere al mio bagaglio creativo. Se devo dare una preferenza mi piacciono in maniera particolare i tagli diciamo così, che “non sanno di parrucchiere”.