” Io sono esisto” la storia di Silvia è quella di tanti malati invisibili a cui in Lombardia non vengono effettuati tamponi e cure e che secondo alcuni medici di base sono la maggioranza. Ecco la testimonianza choc di Silvia a Sky Tg.
Lombardia, la storia di Silvia, raccontata su Sky tg 24, mette in evidenza uno dei tanti problemi legati al Covid, quello dei malati che restano senza cure. Come sospettato dai medici, infatti, sono molte le persone che probabilmente hanno contratto il virus, ma che non avendo fatto il tampone non ne hanno la certezza e quindi non hanno ricevuto cure.
Queste persone non rientrano nei numeri ufficiali, ma esistono e sono tante. Ad esempio, i medici di famiglia di Milano e Bergamo hanno condotto un’indagine secondo cui i casi del genere sono la maggioranza.
Coronavirus senza cure, la testimonianza di Silvia
Silvia, una donna che vive a Bresso nel milanese, ha racconto in un video su Sky, la sua vicenda da malata covid invisibile.
Queste le sue parole: “io non esisto. La mia storia inizia il 9 marzo, quando mia madre si ammala di Covid-19. La portiamo al pronto soccorso e confermano la sua positività. Pochi giorni dopo mi sono ammalata anch’io, ma sono rimasta a casa e non sono stata sottoposta a tampone. Per questo ho allontanato mia figlia, che ha delle patologie, e non la vedo da 37 giorni”.
La donna ha poi proseguito il suo racconto così, con un riflessione amara: “Sono trascorse due settimane nelle quali ho vissuto bene, sto bene, non ho particolari sintomi. Mi manca l’olfatto e non so se riavvicinandomi faccio un danno o la cosa più giusta per mia figlia. Visto che non mi hanno curato almeno mi si deve riconoscere il diritto di fare la brava persona. Mi si dica che sono negativa e l’olfatto tornerà, altrimenti non so cosa fare”.
Abbiamo visto, che seppur con tutti i sintomi e le probabilità di essere affetta dal virus, vista la situazione delle madre, Silvia è rimasta a casa e non ha ricevuto, nemmeno a distanza di tutto questo tempo, un tampone. Quindi non solo non ha avuto le cure del caso, ma subisce anche la beffa di non avere certezze sulla sua salute.
Così facendo non può riprendere la sua vita, per paura di contagiare altre persone. Questo è un problema riscontrato da molti cittadini lombardi, ciò testimonia che la gestione della sanità della regione non è all’altezza dell’emergenza.
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A riprova di ciò anche lo scandalo emerso nelle Rsa, con i malati di coronavirus mandati nei centri per anziani e il conseguente aumento dei casi.
Insomma i numeri dei contagi, che ci vengono forniti quotidianamente, sia in Lombardia che nel resto d’Italia, sono minori rispetto a quelli reali. La storia di Silvia ne è un chiaro esempio.
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