Ieri in Tunisia è stata una giornata tra le più violente e sanguinose, almeno 50 persone che erano in carcere a Monastir, sono state uccise da un incendio, forse appiccato dalle stesse guardie carcerarie fedeli al presidente deposto, e i carcerati che tentavano di mettersi in salvo dall’incendio, sono stati oggetto dei colpi d’arma da fuoco delle stesse guardie. A Tunisi la popolazione si è rapidamente liberata di tutte le immagini o effigi che rappresentavano Ben Ali, disseminate in ogni dove. Ma il paese stenta a ritrovare la normalità . Anche stanotte, dopo che la nuova leadership che si è insediata ieri mattina, sta valutando la possibilità di mettere in piedi un governo di unità nazionale, ci sono stati morti e disordini. Un violento scontro a fuoco tra forze dell’ordine e gruppi di saccheggiatori e vandali ha fatto 3 morti. La popolazione intanto sta cercando anch’essa di contribuire al ritorno alla normalità , creando dei comitati di difesa: molti gruppi di saccheggiatori e vandali sono stati chiarimenti identificati come composti da partigiani di Ben Ali o da poliziotti legati all’ex regime. La gente allo scattare del coprifuoco se ne sta in casa e la capitale è deserta. Gli unici che sfidano il coprifuoco sono appunto alcune bande di saccheggiatori e i fiancheggiatori di Ben Ali che cercano di creare, attraverso i disordini, un ipotetico ritorno di Ben Ali.
L’aeroporto di Tunisi è stato riaperto al traffico. Oggi l’Alitalia ripristinerà voli regolari dalle 11 di questa mattina.
16 gennaio 2011