Il presidente, o forse sarebbe meglio chiamarlo l’ex-presidente tunisino Zine El Abidine Ben Ali, è atterrato nella notte con la sua consorte Leila Trabelsi e il resto della famiglia a Gedda, in Arabia Saudita. Per alcune ore si era diffusa la voce che fosse a bordo di un aereo tunisino atterrato a Cagliari, ma il giallo si era poi risolto con l’intervento della polizia che aveva verificato che a bordo c’era solo l’equipaggio. Nel frattempo in Tunisia la presidenza ad interim è stata assunta dal primo ministro Mohammed Ghannouchi, nominato da un decreto firmato dallo stesso Ben Ali: nel pomeriggio di ieri, prima della fuga del presidente, il premier Ghannouchi aveva annunciato la destituzione del governo ed elezioni entro sei mesi: un estremo tentativo di calmare la protesta, che però non ha funzionato. Infatti, nonostante il coprifuoco e lo stato d’emergenza proclamati ieri pomeriggio, e dopo settimane di scontri che hanno provocato almeno 80 morti fra i civili, la capitale tunisina è rimasta in preda alle violenze durante tutta la serata di ieri e per gran parte della notte, dove bande di persone con il volto coperto ha saccheggiato tutto quello che poteva.
Stamattina il centro di Tunisi è deserto. Questo, anche a causa delle notizie discordanti, sul termine del coprifuoco.
15 gennaio 2011