Intanto i sindacati si ricompattano, migliaia di manifestanti in diverse città. E anche dalla politica arriva qualche attestato di solidarietà. Il fronte sindacale è assolutamente non soddisfatto della mancanza di equità nei provvedimenti licenziati dal governo. Tanto che Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, avverte: “Non è detto che sia finita e che lo sciopero di oggi sia l’unico”. E da oggi “bisogna ricominciare a costruire un cammino unitario con gli altri sindacati”. Al momento il no è comune perchè “pagano molto di più i redditi medio bassi e individuali.
Pagano quelli che denunciano tutto e non chi ha di più”.
Iniziano ad arrivare anche le risposte dal mondo politico. Pier Luigi Bersani, pur rassicurando che il voto al governo non è in discussione, incontra oggi i rappresentanti delle sigle sindacali e avanza intanto una serie di richieste: introdurre elementi di gradualità nella riforma delle pensioni; compiere uno sforzo ulteriore contro l’evasione fiscale, abbassando anche il tetto per i pagamenti in contanti; fare chiarezza tra immobili di culto e commerciali appartenenti alla Chiesa e su questi ultimi imporre il pagamento dell’Ici.
Molto piu’ netta la posizione dell’Italia dei Valori. “Uno sciopero sacrosanto”, tuona Tonino Di Pietro, “cosi’ pagheranno i pensionati, ma non l’ex presidente del consiglio, e nemmeno gli evasori fiscali che, a forza di non essere mai puniti, hanno quadruplicato in trent’anni i loro furti. Monti ha ancora il tempo e la possibilità per ascoltare quello che gli italiani chiedono e modificare la manovra, accogliendo i nostri emendamenti. Possiamo solo sperare che capisca la situazione e faccia quello che gli italiani onesti si aspettano dal suo governo”