È andato nella giusta direzione l’incontro avuto ieri dal premier Monti con la cancelliera Merkel che ha accolto con parole di ammirazione e stima Monti arrivato a Berlino per illustrare il suo lavoro all’Europa sul fronte delle riforme strutturali e sul bilancio.
Monti che in effetti, aveva passato tutto il weekend a preparare questo incontro, non era arrivato sicuramente per chiedere un’approvazione ma, sicuramente per riceverla: “L’Italia”, ha sottolineato in una conferenza stampa congiunta con il cancelliere, “merita un riconoscimento da parte della zona euro che non deve più temere un paese fonte d’infezione per l’Europa ma può contare su un’Italia pronta a fare la sua parte accanto ad altri paesi per contribuire alla stabilità e allo sviluppo della zona”. Non solo, davanti alla Germania rigorosa e storicamente poco propensa a una politica monetaria espansiva, Monti ha espresso il desiderio di tassi di interesse più bassi. Se l’Italia sta facendo la sua parte, ha fatto capire, adesso tocca muoversi all’Europa che deve mettere in opera tutti quei meccanismi che traducano le buone politiche in una diminuzione dei tassi di interesse di mercato”. La crisi del debito sovrano europeo va gestita anche grazie, ha ribadito il premier, all’armamentario di strumenti definiti per gestire la crisi del debito sovrano a cominciare dal rafforzamento del fondo salva-Stati.
La Germania, da parte sua, si è quindi impegnata, a fornire un maggiore contributo finanziario iniziale all’Esm, il fondo salva-Stati permamente che sostituirà l’Efsf, in modo da “dare un messaggio ai mercati”. Monti poi ha anche insistito sull’importanza della crescita, “che non sia effimera come è stata a volte in passato – ha detto – creando disavanzi e inflazioni”, ma che sia “sana” in modo da convincere anche i mercati.
Il prossimo appuntamento sarà a Roma il 20 gennaio dove parteciperà anche Sarkozy per continuare a “collaborare insieme” come ha detto la Merkel. Poi un Eurogruppo del 23 gennaio svolgerà i dettagli tecnici del tutto per arrivare al Consiglio europeo del 30 gennaio. Per questa data molte misure si saranno definiti, probabilmente anche quelle riguardanti la crescita.
Dopo la Merkel, Monti ha voluto incontrare in ambasciata la stampa tedesca, per spiegare meglio la situazione dell’Italia. Ai giornalisti locali il ‘professore’ superando l’euroscetticismo, ha detto: “L’euro e forte e non è in crisi, e i tedeschi devono esserne orgogliosi”. Ma ha anche voluto ribadire la sua linea efficace e il suo atteggiamento low profile: “Non so se ci sono stati progressi in stile – ha detto con ironia rispondendo ad alcune domande sulle passate gestioni di governo – vorrei comunque che ci fossero dei progressi nello spread”.
Monti che in effetti, aveva passato tutto il weekend a preparare questo incontro, non era arrivato sicuramente per chiedere un’approvazione ma, sicuramente per riceverla: “L’Italia”, ha sottolineato in una conferenza stampa congiunta con il cancelliere, “merita un riconoscimento da parte della zona euro che non deve più temere un paese fonte d’infezione per l’Europa ma può contare su un’Italia pronta a fare la sua parte accanto ad altri paesi per contribuire alla stabilità e allo sviluppo della zona”. Non solo, davanti alla Germania rigorosa e storicamente poco propensa a una politica monetaria espansiva, Monti ha espresso il desiderio di tassi di interesse più bassi. Se l’Italia sta facendo la sua parte, ha fatto capire, adesso tocca muoversi all’Europa che deve mettere in opera tutti quei meccanismi che traducano le buone politiche in una diminuzione dei tassi di interesse di mercato”. La crisi del debito sovrano europeo va gestita anche grazie, ha ribadito il premier, all’armamentario di strumenti definiti per gestire la crisi del debito sovrano a cominciare dal rafforzamento del fondo salva-Stati.
La Germania, da parte sua, si è quindi impegnata, a fornire un maggiore contributo finanziario iniziale all’Esm, il fondo salva-Stati permamente che sostituirà l’Efsf, in modo da “dare un messaggio ai mercati”. Monti poi ha anche insistito sull’importanza della crescita, “che non sia effimera come è stata a volte in passato – ha detto – creando disavanzi e inflazioni”, ma che sia “sana” in modo da convincere anche i mercati.
Il prossimo appuntamento sarà a Roma il 20 gennaio dove parteciperà anche Sarkozy per continuare a “collaborare insieme” come ha detto la Merkel. Poi un Eurogruppo del 23 gennaio svolgerà i dettagli tecnici del tutto per arrivare al Consiglio europeo del 30 gennaio. Per questa data molte misure si saranno definiti, probabilmente anche quelle riguardanti la crescita.
Dopo la Merkel, Monti ha voluto incontrare in ambasciata la stampa tedesca, per spiegare meglio la situazione dell’Italia. Ai giornalisti locali il ‘professore’ superando l’euroscetticismo, ha detto: “L’euro e forte e non è in crisi, e i tedeschi devono esserne orgogliosi”. Ma ha anche voluto ribadire la sua linea efficace e il suo atteggiamento low profile: “Non so se ci sono stati progressi in stile – ha detto con ironia rispondendo ad alcune domande sulle passate gestioni di governo – vorrei comunque che ci fossero dei progressi nello spread”.
Nella nostra redazione lavorano giovani giornalisti pubblicisti neolaureati, SEO copywriting e stagisti. Tutti i redattori scelti vantano esperienze maturate in testate editoriali e provengono da diverse Università.