Berlusconi ha fondato sulla promessa di qualcosa di impossibile un ventennio di comunicazione politica. Il confine tra promessa, sogno e presa per i fondelli è labile. Dal contratto con gli italiani in poi, l’imprenditore milanese a ogni campagna elettorale l’ha sparata sempre più grossa: milioni di posti di lavoro che si moltiplicano di anno in anno, come in un vero e proprio “miracolo italiano”. Salvo poi fare quasi sempre dietrofront e smentire le parole del giorno prima.
E in questa campagna elettorale 2013, dove non sappiamo ancora chi vincerà, ha promesso di tutto e di più, suscitando – come già avvenne al tempo dell’indimenticabile ” meno tasse per Totti” – l’ilarità del Web. Vediamo dunque le 10 promesse di Berlusconi in questa campagna elettorale 2013.
1. Restituirò l’Imu agli italiani
Berlusconi dice ai suoi elettori quello che vogliono sentirsi dire: Monti vi ha messo le tasse, io ve le tolgo. Il refrain è sempre lo stesso: meno tasse per tutti, o per Totti. «L’impegno che assumiamo davanti a tutti gli italiani, quello di cancellare l’Imu sulla prima casa nel primo consiglio dei ministri dopo la nostra vittoria, come facemmo nel 2008 con l’Ici» dichiara il 5 febbraio 2013. Dal Web arrivano altre proposte: restituirò i soldi del biglietto ai passeggeri del Titanic, ad esempio.
2. Via l’Irap in 4 anni
E’ la tassa sul lavoro, incubo di molti imprenditori. Tutti i governi che si sono succeduti, e più o meno tutti i candidati alle prossime elezioni, promettono di intervenire, e Berlusconi ovviamente è il primo della fila: “Il nostro obiettivo è ridurre l’Irap in quattro anni e creare due aliquote Irpef al 23 e al 33 per cento”.
3. Via il finanziamento ai partiti
“E’ chiaro il nuovo governo dovrebbe tagliare e noi nel primo Consiglio dei ministri toglieremo il finanziamento ai partiti” dice Berlusconi a Ballarò. Come mai nei tanti anni di governo non è stato fatto? Chissà.
4. Condono tombale e edilizio
Altro classico che sta particolarmente a cuore agli elettori del Pdl: “Se gli italiani daranno la maggioranza solo a me e al Pdl farò un condono tombale e anche un condono edilizio, perché porta nelle casse dello Stato molti miliardi. Altrimenti cercheremo una maggioranza in parlamento su quello edilizio”.
5. Sì ai diritti per i gay
Berlusconi dichiara al Messaggero: “Sono assolutamente d’accordo a concedere diritti civili alle coppie di fatto, anche se gay, e credo che anche in Parlamento non sarà difficile a trovare una maggioranza al riguardo. Nessuna preclusione mia nei confronti dei gay, non c’è mai stata”. Parole che sorprendono, ma in questa campagna elettorale Berlusconi, a quanto pare, è pronto ad accontentare tutti.
6. Amnistia!
E ancora sui diritti civili Berlusconi diventa improvvisamente radicale e promette l’amnistia: “Se gli italiani mi daranno la maggioranza assoluta proporrò l’amnistia in parlamento. Ho sentito che Napolitano avrebbe firmato per l’amnistia, il papa ha detto la stessa cosa, io personalmente sono convinto che sarebbe una cosa buona, ma per farla in parlamento servono i due terzi e non so se si potrà raggiungere questa percentuale”. Molti “se” che in realtà nascondono un unico vero ostacolo: la Lega, totalmente contraria all’amnistia.
7. Quattro milioni di posti di lavoro
Il 7 febbraio Berlusconi torna a un suo evergreen: “Già nel primo Consiglio dei ministri approveremo un decreto che consentirà alle imprese di assumere un nuovo collaboratore senza dover pagare i contributi né le tasse per i primi anni: converrà alle imprese più di una assunzione in nero. Se ogni impresa assumesse anche un solo giovane avremmo creato 4 milioni di nuovi posti di lavoro”.
8. Moratoria per la Sardegna
Berlusconi dove va, si adegua. In Sardegna Equitalia non è particolarmente amata dai cittadini e di conseguenza il leader del Pdl promette: “In Sardegna la priorità numero uno è salvare le imprese. Una moratoria immediata di almeno un anno, con la cancellazione di tutti gli oneri aggiuntivi al debito, riducendo drasticamente gli aggi illegali, le sanzioni, le more e gli interessi.”
9. No all’aumento dell’Iva
Una delle misure introdotte dal governo Monti è l’aumento dell’Iva. Ovviamente Berlusconi, in campagna elettorale, promette esattamente l’opposto: “No all’aumento dell’Iva e soprattutto nessuna patrimoniale”. Niente Imu, niente aumento Iva, niente patrimoniale. Da dove arriveranno i soldi? Dalla Svizzera, secondo Berlusconi. Solo che gli svizzeri prendono le distanze.
10. Taglio di 16 miliardi
In conclusione Berlusconi promette un taglio di 16 miliardi alla spesa pubblica. Tutto questo in brevissimo tempo. Ma ovviamente non è l’unico che, pur essendo stato al governo fino a non molto tempo fa, promette l’impossibile. Monti promette sconti fiscali per 27 miliardi, Bersani 50 miliardi alle imprese. Una cosa è certa: chiunque vincerà, avrà delle promesse da mantenere.
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