Tante le manifestazioni per l’8 marzo in tutto il paese. Ogni città, grande o piccola ha voluto in qualche modo festeggiare la giornata attraverso iniziative che sono andate dalla semplice manifestazione di piazza, ad iniziative di carattere culturale, sportivo o commemorativo.
A Roma, due sono state le manifestazioni organizzate, da una parte il nuovo comitato “Se non ora quando” che circa un mese fa ha fatto partecipare più di un milione di donne nelle piazze di tutta Italia e anche in molte città straniere, Dall’altro i collettivi femministi, quelli che, almeno ieri, non riuscivano a trovare un terreno comune con le prime.
Le donne di “Se non ora quando” si sono radunate a piazza Vittorio per rivendicare la dignità femminile, al grido di «né strega né bigotta, né barbie né mig……ta». La manifestazione che aveva per tema “Rimettiamo al mondo l’Italia”, ha visto tra le protagoniste anche la giornalista Tiziana Ferrario, appena reintegrata al Tg1, con grande disappunto da parte del direttore Minzolini che, l’altro ieri, ha parlato di “evento luttuoso”. Presente anche Carmen Consoli, secondo la quale: «non si può parlare di festa oggi visto lo stato delle cose in Italia. Bisogna restituire dignità sia agli uomini che alle donne». I collettivi femministi, invece, con il rosso come colore dominante, simbolo delle sex workers, mascherate, approfittando della coincidenza con l’ultimo giorno di carnevale, da streghe, diavolesse, e donne ninja, hanno scelto di sfilare da piazza Bocca della Verità a Campo de’ Fiori, rivendicando diritti, welfare, autodeterminazione, contestando la legge 40, pretendendo la pillola Ru486. Arrivate nel punto più vicino a palazzo Grazioli hanno urlato all’unisono «Berlusconi vattene». La loro richiesta al premier è stata: «Dimettiti, da questa città, da questa regione, da questo Paese, da questo mondo». Protesta che si è allargata anche alle ministre del governo, Carfagna e Gelmini.
Piccolo flash mob al Campidoglio, dove una quarantina di donne, con il volto coperto da una maschera d’oca e piume vere, hanno manifestato con slogan come «Oche starnazzanti per risvegliare l’Italia» e «Non chiudiamo il becco».
Celebrazione della giornata delle Donne anche in Quirinale dove il Capo dello Stato ha affermato che per raggiungere una effettiva parità tra i generi, «è necessario incidere essenzialmente sulla cultura diffusa, sulla concezione del ruolo della donna, sugli squilibri persistenti e capillari nelle relazioni tra i generi, su un’immagine consumistica che la riduce da soggetto ad oggetto, propiziando comportamenti aggressivi che arrivano fino al delitto». Il presidente della Repubblica ha indicato nella parità tra i generi, l’indicatore dello stato di salute dei sistemi democratici. Purtroppo, secondo Napolitano, in Italia questa situazione di parità è ancora ben lungi dall’essere una realtà, mettendo in evidenza attraverso un excursus storico dei 150 anni dell’Unità del paese, come soprattutto le giovani dei nostri tempi, siano vittime di questa diseguaglianza uomo-donna.
Durante la cerimonia, Napolitano ha nominato Franca Valeri che, con i suoi 93 anni è la più longeva attrice del cinema e del teatro italiano, Cavaliere di Gran Croce.
di Redazione
9 marzo 2011
Per fortuna in tutto questo marasma generale dove si è manifestato per tutti i diritti delle donne, ma anche per il suo contrario, ci sono state le parole di Napolitano che hanno riporatato ordine e premiato una grande donna!