Dopo la fine della tregua e il fallimento dei negoziati di pace al Cairo il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele continuerà la sua offensiva contro Hamas.
Sono oltre 2000 i morti di cui per la maggior parte civili a Gaza da quando è iniziato il conflitto tra Israele e Hamas che dura da sei settimane. I colloqui di pace in Cairo sono falliti e i combattimenti sono ripresi, 137 razzi sono stati lanciati da Hamas che minaccia di colpire l’aeroporto di Tel Aviv, 92 invece gli attacchi aerei da parte di Israele nei quali sono rimati uccis anche la moglie e la figlia del capo di Hamas Mohammed Deif. Nel frattempo il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha espresso “grave preoccupazione” per la ripresa delle ostilità e “ha invitato le parti a riprendere i negoziati per raggiungere urgentemente un cessate il fuoco” duraturo”. Ma a quanto pare non ci sono volontà e condizioni da entrambi le parti coinvolte, Netanyahu in un suo discorso in televisione ha dichiarato che Israele non si ferma:” Non ci fermeremo fino a che garantiscano la totale sicurezza e tranquillità per i cittadini di Israele. ” ha detto il premier di Israele.
Nel frattempo Amnesty International e Human Rights Watch in un comunicato congiunto hanno accusato Israele di avergli negato fino ad ora poter entrare a Gaza in modo da poter indagare sulle accuse di violazioni del diritto umanitario internazionale da entrambe le parti coinvolte nel conflitto.
In Egitto invece si cerca ancora di trovare una soluzione per porre fine allo spargimento di sangue, ma per ora non ci sono speranze.
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