Quanto durerà la fase 2 in Italia. La nuova autocertificazione e quando inizierà la fase 3. Domande e risposte.
Il nuovo decreto firmato da Conte ha portato l’Italia nella fase 2 dal 4 maggio, ora però i cittadini si chiedono quanto durerà? Il nuovo provvedimento sarà valido dal 4 al 18 maggio, ma questa nuova fase durerà un periodo molto più lungo.
Proviamo a rispondere in questo articolo, spiegando innanzi tutto in modo chiaro in cosa consiste la fase 2, per poi ipotizzare cosa aspettarci successivamente. Senza dimenticare i cambiamenti che la nuova fase ha apportato al modulo delle autocertificazioni.
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La fase 2 spiegata bene
Con l’ultimo Dpcm varato dal premier sappiamo cosa ci aspetta nella fase 2 in Italia. Le nuove misure prevedono una riapertura molto graduale e un’attenzione che resta elevata nella lotta ai contagi da coronavirus. Infatti, se dopo il 4 maggio i contagi dovessero aumentare il presidente dell’ISS Brusaferro e Walter Ricciardi consulente del ministro Speranza hanno detto che si potrebbe addirittura tornare al lockdown.
La situazione verrà monitorata ogni 15 giorni, con R con 0 (ossia l’indice di contagiosità) sopra 1 (ogni contagiato ne genera almeno un altro) si tornerà alla zona rossa in tutto il paese. Per questo dobbiamo aspettarci aggiornamenti ogni due settimane su cosa si potrà fare e cosa non si potrà fare, durante la fase due.
Non è quindi un caso che il nuovo decreto fase 2 sarà in vigore dal 4 al 18 maggio. Se in queste settimane i contagi saranno diminuiti, allora ci potremo aspettare un ulteriore allentamento delle misure restrittive, in caso contrario no. Per recuperare le nostre libertà dovremo quindi attendere l’evoluzione della situazione epidemiologica.
Insomma, in sintesi, in questa nuova fase si procederà così: più contagi, più restrizioni, meno contagi, più aperture. Questo significa che la durata della fase due potrebbe essere anche molto lunga e mutare in base all’andamento dei contagi.
Proprio per evitare una risalita del numero di malati restano i seguenti divieti:
- Assembramenti di ogni tipo in luoghi pubblici e privati.
- Spostamenti fra regioni, salvo che per motivi di lavoro, salute e urgenze.
- Spostamenti anche all’interno della propria regione che non rientrino nei motivi validi per l’autocertificazione.
- Violare l’isolamento domiciliare per chi manifesta febbre (37,5 gradi).
Autocertificazione fase 2
Nella fase due, almeno fino al 18 maggio, avrà un ruolo importante la nuova autocertificazione. Infatti, il modello è cambiato nuovamente per recepire le ultime disposizioni del dpcm 26 aprile. Potete scaricare il documento aggiornato direttamente sul sito del Ministero dell’interno in formato pdf.
Il nuovo modulo possiede un maggiore numero di opzioni selezionabili rispetto al passato. Infatti, l’ultimo decreto Conte ha stabilito che ci si potrà spostare entro i confini regionali, sempre in presenza di autocertificazione. Oltre alla conferma degli spostamenti per lavoro, salute, urgenze o necessità, è prevista anche la possibilità di fare visita ai propri congiunti, tema che ha creato non pochi dubbi e polemiche.
Vedi anche: Si può andare nelle seconde case dal 4 maggio
Quindi, ricapitolando durante la fase due l’autocertificazione serve per:
- gli spostamenti all’interno della ragione per motivi di lavoro, salute, necessità e urgenza, fra cui incontrare i congiunti o fare attività motoria individuale.
- Gli spostamenti fra una regione e l’altra solo per lavoro, salute e necessità. E’ inoltre possibile rientrare nel proprio domicilio o residenza, ma non nelle seconde case.
Detto questo, durante la fase due, in presenza di un miglioramento dei dati, si dovrebbe arrivare al momento tanto atteso dagli italiani: quello in cui torneremo ad avere libertà di circolazione. Ciò probabilmente avverrà prima su base regionale e poi a livello nazionale. Da quel momento l’autocertificazione non sarà più necessaria forse, ma per ora, almeno fino al 18 maggio, l’obbligo di portare con se il modulo, da esibire in caso di controllo delle forze dell’ordine, resta.
L’arrivo della fase 3, che dovrebbe segnare un quasi ritorno alla normalità, appare ancora lontana. Viceversa la fase due, con queste premesse, rischia di durare mesi, mettendo a dura prova le velleità di ripresa economica e del turismo in Italia.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web