Coronavirus proroga quarantena scuole e negozi chiusi anche dopo il 3 aprile? Fino a quando staremo chiusi in casa? Le domande degli italiani ogni giorno sulla situazione Covid – 19
Il Coronavirus non allenta la sua morsa, per questo gli italiani continuano a chiedersi: la quarantena verrà prorogata oltre il 3 aprile?
Per rispondere a questa domanda è però necessario prima chiarire il seguente concetto.
Chi deve stare in quarantena?
La quarantena è l’obbligo di restare nel proprio domicilio o in un altro luogo, in stato di isolamento, per chi ha contratto il Covid 19.
I malati e tutte le persone che hanno avuto contatti con loro (e che quindi potrebbero essere infette) non possono uscire di casa per nessuna ragione. Inoltre, non possono avere alcun contatto con altre persone, per evitare la diffusione del virus.
La quarantena dunque è un obbligo di tutela per la salute pubblica e non è legata alle decisioni prese tramite i decreti dal premier Conte.
Conte proroga la quarantena?
Come detto, la quarantena è cosa diversa dalle restrizioni decretate dal premier Conte. Egli, tramite i suoi DPCM, ha imposto agli italiani di restare a casa, potendo uscire solo per ragioni di necessità, ossia per lavoro, acquisto di beni di prima necessità o emergenze di salute.
Ciò che Conte ha facoltà di prorogare sono proprio queste restrizioni, che valgono nei confronti di tutti i cittadini, non affetti da Coronavirus. Per chi dovesse contrarre il virus o avesse sintomi ad esso riconducibili, l’obbligo di quarantena continuerà ad essere sempre valido.
Le restrizioni saranno prorogate oltre il 3 aprile?
Ha risposto a tale quesito direttamente il presidente del consiglio Giuseppe Conte, in un’intervista al corriere.it.
Ecco le sue dichiarazioni riguardo ad una possibile prosecuzione del blocco totale nel nostro paese: “le misure restrittive stabilite stanno funzionando. Quando raggiungeremo il picco e il contagio inizierà a decrescere in percentuale, non potremo subito tornare alla vita di prima. Per ora non è ragionevole dire di più, ma i provvedimenti che abbiamo preso, sia sulle chiusure di molte attività aziendali e personali del paese, sia quello sulle scuole, non potranno che essere prorogati alla scadenza”.
Insomma, senza troppi giri di parole il nostro presidente del consiglio ha ammesso che non c’è altra soluzione alla proroga delle restrizioni oltre il 3 aprile, per garantire la salute pubblica.
Inoltre, è molto probabile che di qui a breve ci sia un inasprimento ulteriore delle restrizioni, come ad esempio l’arrivo del divieto di correre all’aperto. Questo perché al momento ancora molte persone, che praticano jogging o sport, finiscono per creare assembramenti pericolosi per la diffusione del virus.
Infine, potrebbe essere avviato un giro di vite su trasporti pubblici e aziende, per spingerle ancor di più a ricorrere allo smart working, quando fattibile.
Nuove regole quarantena, quali sono?
Abbiamo detto di una possibile stretta sui comportamenti allo studio del governo, ma la cosa più importante al momento resta l’efficacia dei controlli sul rispetto delle regole. Per rinforzarla è stata decisa la modifica del modulo di autocertificazione, da esibire alle forze dell’ordine per provare la necessità di uscire.
Nel modulo è stata aggiunta una voce in cui la persona fermata deve dichiarare di “non essere in quarantena”. In altri termini bisogna dichiarare di non essere positivi al Coronavirus o di non trovarsi in isolamento a causa di contatti con persone che lo hanno contratto o per la presenza di sintomi.
Ricordiamo che chi dichiara il falso nell’autodichiarazione, rischia una multa fino a 206 euro, l’arresto e una denuncia per reati dolosi contro la salute pubblica.
Al momento il numero dei denunciati, perché trovati in giro senza un valido motivo, sono oltre 43.000 in soli 7 giorni. E’ anche per questo che quasi certamente il governo sarà obbligato a rendere ancor più pesanti le restrizioni e prorogarle anche oltre il 3 aprile.
Dunque nel nostro paese nulla sarà come prima? Per certi aspetti no, almeno fino a quando non si otterranno risultati rassicuranti nella lotta contro il coronavirus.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web