A cura di AIVPA Associazione Italiana Veterinari Piccoli Animali
Trascorriamo molto tempo, anni, fianco a fianco con i nostri pet. Ci trasmettono felicità, amore, ma anche preoccupazioni. Per alcuni di noi prendono il posto di un figlio mancato. Per altri contribuiscono a ridurre la pressione arteriosa o uno stato depressivo, ad occupare un posto lasciato vuoto per le scarse opportunità di interazioni sociali
Per qualcun altro il momento comune si limita al solo scopo ludico. Di certo il pet favorisce la comunicazione e l’espressione delle emozioni tra gli individui, e di fatto ricopre il ruolo di un membro della famiglia. Molti di voi avranno letto il libro di Gerald Durrell “La mia famiglia e altri animali” e avranno assaporato lo stretto legame che unisce Gerry, ma anche gli membri della famiglia, e Roger il cane. Già, Roger. Un nome di persona, per rimarcare che i nostri piccoli pet sono ormai umanizzati ed inglobati nello stato di famiglia
Il legame di attaccamento che si istaura tra noi e loro è simile a quello tra la madre e il bambino. E così il nostro pet , nel contesto famigliare ricopre il ruolo del “bamboccione”, l’eterno bambino. Ma eterno, purtroppo, non lo è.
Tutti noi siamo consapevoli che la vita biologica dei nostri animali da compagnia è quasi sempre più breve della nostra. La minore aspettativa di vita rispetto all’uomo per alcuni di noi fa si che i sentimenti tragici del periodo del distacco si possano ripresentare più volte nell’arco della vita. E ogni volta è una frecciata al cuore! Ma quante volte davanti al Medico Veterinario confidiamo che dopo la dipartita, per il forte attaccamento che ci teneva legati, non avremmo più sostituito il vuoto lasciato con un altro “amico”. Un “animale speciale” è difficile tra ritrovare.
La reazione di fronte a questo momento è piuttosto personale, e ancor più complessa quando ci si trova davanti al bivio di scegliere l’eutanasia piuttosto che attendere che la malattia compia il proprio corso. La mente si inonda di preoccupanti quesiti. Faccio la cosa giusta? Qual è il momento giusto per procedere all’eutanasia? E se ho un altro animale in casa, questo soffrirà? A contribuire a redimere i tanti dubbi c’è il Medico Veterinario, che per la sua professionalità e, ahimé, esperienza (ha visto tante volte durante la sua carriera professionale morire i propri pazienti), saprà affrontare al meglio la domanda di aiuto, anche psicologico, in questi momenti critici.
Il Medico Veterinario è direttamente coinvolto in questa situazione. Recentemente, la pratica eutanasica tramite farmaco specifico ha subito un doveroso adeguamento etico che prevede l’anestesia prima della inoculazione, ed inoltre è il professionista ad utilizzare il farmaco in oggetto e non più sotto la sua supervisione. E’ evidente che la professione veterinaria sia fonte di fenomeni stressanti e di burnout mentale che può indurre addirittura il rifiuto da parte del sanitario nell’effettuare tale pratica. Il coinvolgimento personale è spesso tangibile, specialmente se il Medico Veterinario lo ha seguito come paziente fin da quando era cucciolo.
Vedere il compagno di una vita su un freddo tavolo di acciaio è una visione che fa accapponare la pelle. Ti verrebbe voglia di scappare fuori dall’ambulatorio per rifugiarsi altrove. Ma dove. In sala d’aspetto tra il chiacchierio di altri proprietari, fuori dalla porta d’ingresso della struttura sanitaria su un marciapiede in mezzo ad altra gente? In questi momenti luttuosi alcune persone hanno spesso bisogno di intimità, di vivere questo passaggio in solitudine, prima di vedere addormentato per sempre l'”amico“. La sensibilità di alcuni Medici Veterinari per fortuna ha indotto a ricavare un apposito spazio all’interno della propria struttura dove trascorrere gli ultimi minuti della relazione che sta volgendo al termine, frastornati dai ricordi che, come le pagine di un libro sfogliate dal vento, passano velocemente davanti gli occhi gonfi di lacrime.
Fausto Quintavalla
Presidente AIVPA
Vedi anche: I consigli del Veterinario il dolore a lungo termine nel gatto
27 settembre 2010