Un contributo per chi adotta i cani abbandonati. Sono tanti i Comuni italiani che lo prevedono, per far sì che gli animali ospitati dai canili trovino presto una casa.
La lotta al randagismo, un fenomeno che negli ultimi tempi ha tristemente conquistato le pagine di cronaca dei quotidiani, dipende soprattutto dall’impegno delle istituzioni. Per restare sempre sull’esempio di Udine, l’amministrazione comunale ritira gli animali abbandonati e li consegna momentaneamente al canile, in attesa di una richiesta di affido. Il Comune fa eseguire poi tutte le verifiche veterinarie necessarie. Gli animali rimangono al canile per una decina di giorni e poi, se non arriva nessuno a reclamarli, vengono trasferiti in un’altra struttura.
Al momento al canile di Udine alloggiano circa 70 cani. Un numero che secondo il sindaco di Udine, Furio Honsell, è piuttosto contenuto, «grazie all’ottimo lavoro – spiega il primo cittadino – svolto dagli operatori nel contrasto al randagismo e alla promozione delle adozioni». Per rendere più facile l’affidamento, diversi canili italiani si affidano a internet. Pubblicano le foto e descrivono le caratteristiche, come fa l’Area Affidamento del canile di Pollenzo Bra, in provincia di Cuneo. Di Marcellino si legge, ad esempio, che è un cane di carattere simpatico e buffo, affettuoso e indipendente, ottimo da guardia, mentre il piccolo meticcio Marocco è timido e desideroso di coccole. In molti casi non ci sono contributi comunali a incentivare le adozioni: l’unica ricompensa, come promette il sito piemontese, «è di tanto affetto riconoscente e fedeltà ».
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