Ipersessualità, ninfomania, satiriasi, sex addiction: tante parole per definire la dipendenza sessuale. Una forma di disagio psichico che, dietro una fame insaziabile di sesso sfrenato, spesso nasconde forme di depressione o disturbi ossessivi-compulsivi nelle persone che ne sono affette.
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E’ di qualche giorno fa invece la notizia di una singolare condanna, emessa nella città di Padova. Un giudice ha condannato un quarantenne a stare lontano almeno 500 metri dal condominio dove risiedeva. Motivo? Aveva trasformato le notti dei vicini in un incubo a causa delle sue performance sessuali. Sesso sfrenato, ogni notte, e minacce di morte a chi osava lamentarsi.
Il troppo stroppia, si sa, e questo vale sempre. Anche il troppo sesso fa male: a dirlo non sono solo i medici, ma anche altri “esperti” del settore come Rocco Siffredi, il famoso attore porno, che recentemente ha dichiarato che l’intensa attività sessuale a cui lo costringe il suo mestiere gli ha provocato diversi problemi di salute.
Oltre alla possibilità di lesioni o infiammazioni nelle parti intime – e all’aumento del rischio di contagio di malattie veneree – il troppo sesso causa stress fisico, alterazione del sonno, stanchezza cronica, apatia e difficoltà nelle normali relazioni affettive. Una situazione fotografata mirabilmente l’anno passato nel film “Shame”, dove il bellissimo Michael Fassbender interpretava proprio un uomo ossessionato dal sesso e incapace di innamorarsi e mantenere relazioni sentimentali che vadano oltre la semplice notte di sesso.
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