Si dice che la ricchezza non faccia la felicità. E a quanto pare è proprio vero, almeno all’interno della coppia. Nella convivenza fra i due sessi, infatti, più si guadagna e più si litiga, rischiando di separarsi o divorziare.
Già in ricerche portate a termine negli anni scorsi, era stato rilevato come tra i primi motivi di lite tra conviventi, ci sono i soldi e i problemi finanziari. Il dato arriva da uno studio condotto dall’Insèe (Istituto nazionale della statistica e degli studi economici) che ha analizzato un campione di coppie che abitavano insieme da almeno un anno.
Secondo gli studiosi francesi i due terzi delle coppie sceglie di mettere in comune i rispettivi stipendi e tutte le spese (personali, della famiglia, o per i figli) vengono fatte servendosi dello stesso conto. Con questa soluzione, le discussioni sui soldi sono piuttosto ridotte e non si pone il problema di quale debba essere il contributo di ciascuno alla vita di coppia e di famiglia. Ci sono, a volte, dei litigi quando uno dei partner deve attingere una cifra considerevole dal conto e dunque consulta il compagno che non sempre è d’accordo sulla spesa. Si tratta, però, di contrasti sporadici.
I problemi, invece, si moltiplicano per il restante 33% delle coppie esaminate dallo studio dell’Insèe che hanno scelto di mantenere due conti separati o, in alternativa, due conti individuali e un fondo spesa per gli acquisti comuni. Qui iniziano i dolori, perché i partner non riescono a mettersi d’accordo, e dunque litigano, su tutta una serie di questioni, ad esempio: come fissare la quota che ciascun coniuge deve destinare alla spesa alimentare, le bollette, l’affitto, le spese per i figli e così via?
Devono contribuire entrambi con la stessa somma oppure in modo proporzionale al proprio stipendio? Questi contrasti fanno emergere in realtà problematiche più profonde e nodi più complessi magari mai ammessi o affrontati dalla coppia. Come il senso di inferiorità di chi guadagna meno fra i due e la spiacevole sensazione di “essere mantenuto” dall’altro.
Oppure il risentimento inconscio di chi dei due lavora di più e porta a casa un maggiore stipendio, facendosi carico in modo più massiccio delle esigenze della famiglia. O, più semplicemente, a volte, questi conflitti fanno venire fuori lati del carattere del partner di cui non c’eravamo mai resi conto come la scarsa generosità.
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Non è un caso infatti che, sempre secondo lo studio dell’Insée, il 64% delle coppie preferisca un conto comune ma, all’aumentare degli stipendi e del livello di istruzione dei coniugi, cali la percentuale dei conviventi o coniugi che adottano questa soluzione. La scelta di due conti separati prevale anche nel caso in cui uno dei due abbia già avuto una precedente esperienza di convivenza.