Karolos Papoulias, potrebbe essere ricordato come l’uomo che ha salvato la Grecia o come l’ultimo presidente della Repubblica ellenica quando ancora faceva parte dell’Ue. Il tentativo arduo che sta cercando di portare a buon fine in queste ore, è quello di trovare un’intesa tra partiti, molto distanti tra loro, per realizzare un governo di unità nazionale.
Finora, dopo il fallimento di tutti i tentativi fatti dallo scorso lunedì a oggi, la situazione si presenta con tinte fosche. Le posizioni tra i partiti, anche tra quelli appartenenti alla sinistra, sono molto distanti tra loro e, riuscire a trovare una mediazione con questo clima che si respira, sarà un vero miracolo.
L’alternativa saranno nuove elezioni il mese prossimo, con la scontata vittoria delle sinistre e la quasi matematica certezza dell’uscita della Grecia dall’Eurozona. I partiti della sinistra radicale, infatti, rigettano il piano di rigide misure di austerità imposto dalla Ue. Per tutto il giorno e sin quasi a mezzanotte, quindi, l’anziano presidente è stato impegnato in un tour de force di colloqui che avrebbe stressato un uomo con la metà dei suoi anni.
I media locali danno comunque per scontato che Papoulias riprenderà oggi le sue consultazioni e che queste saranno probabilmente ristrette ai soli leader di ND, Pasok, Sinistra Democratica e Greci Indipendenti in un definitivo tentativo di dare un governo al Paese ed evitare nuove elezioni il cui risultato potrebbe essere fatale. Del resto, proprio ieri, un sondaggio d’opinione condotto dalla società KapaResearch per conto dell’autorevole settimanale To Vima ha rivelato che l’80% dei greci è a favore della permanenza della Grecia nell’Eurozona mentre il 72% si dice contrario al ricorso alle urne.
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