Intervista al comandante dei Vigili del Fuoco di Milano Nicola Micele, sui concetti di squadra, prevenzione sicurezza e sul ruolo della donna nelle emergenze.
Milano è una metropoli molto complessa. Attività industriali a rischio a ridosso della città, quartieri popolati molto densamente, tante esigenze diverse. I Vigili del Fuoco rappresentano una realtà importante e molto amata in città.
La caserma di via Messina è una delle più grandi d’Italia, 29mila metri quadrati che ospitano centinaia di uomini e mezzi pronti all’intervento H24. L’ingegner Nicola Micele da due anni è il comandante provinciale di Milano: “Ogni anno gestiamo circa 30mila interventi, una media di 100 missioni al giorno. Un lavoro esteso che va dalle emergenze piccole, che per fortuna sono la maggioranza, a quelli complicati, anche rischiosi, in piena emergenza”.
Vigili del Fuoco, una squadra per la città
Il comandante Micele ha preso parte al recente convegno di Card Lombardia portando il proprio concetto di lavoro in team. Insieme al pallavolista Andrea Zorzi e al regista e attore Gianluca Guidi, che hanno parlato di squadra su un campo da gioco e su un palco, il comandante dei Vigili del Fuoco milanesi, ha spiegato quanto il lavoro collettivo sia fondamentale nella mission dei pompieri: “É un argomento sul quale siamo molto sensibili. Il concetto di squadra nel nostro lavoro è estremamente importante. Un vigile del fuoco inizia fin da subito a esprimersi non con l’individualità ma attraverso il proprio lavoro di gruppo. Ognuno è fondamentale per l’altro”.
Un percorso molto lungo che prevede una formazione costante e continua: “In una città grande come questa le emergenze sono cambiate insieme alle tecnologie. Il nostro lavoro si misura con il territorio e le sue esigenze per assumere un profilo estremamente specifico. Per entrare nei Vigili del Fuoco non basta superare un concorso. Occorre sostenere prove fisiche estremamente dure. E poi bisogna restare allenati. La preparazione fisica del nostro corpo è fondamentale almeno quanto quella tecnica”.
Le donne nei vigili del fuoco
Una squadra nella quale le donne hanno la loro importanza: “Va detto che nei Vigili del Fuoco il personale femminile sta gradualmente aumentando. E dobbiamo dire anche che il lavoro di integrazione che è stato fatto è stato positivo. Oggi le donne nel nostro corpo operativo sono una realtà rispettata. Ma siamo ancora su una percentuale relativamente bassa. La selezione come detto è durissima. Anche le donne che entrano nel nostro corpo devono essere parte della squadra e devono fare tanto quanto gli uomini. Uno dei primi concetti che passiamo ai nuovi arrivi è che i pompieri devono salvare le persone. Il presupposto è la sicurezza della squadra. Quello che diciamo sempre alle nostre squadre è che nessuno di noi deve trasformarsi da soccorritore in persona da soccorrere. E questo riguarda qualsiasi individuo del team”.
Nel novembre 2021 l’incendio di Torre del Moro a Milano. Un rogo pauroso fortunatamente senza vittime. Milano e i milanesi stanno migliorando sotto l’aspetto della prevenzione e della sicurezza? “Le cose sono migliorate molto, ma il lavoro di prevenzione è fondamentale. Il lavoro di documentazione è stato fitto e accurato. Ora dobbiamo tradurre questi documenti in sicurezza reale. Servono maggiore consapevolezza e conoscenza. A cominciare dalle prove di emergenza, che sono fondamentali e non solo per un obbligo di legge”.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.