“Ci sono equilibri da rispettare per lavorare insieme” Gianluca Guidi. Intervista

Gianluca Guidi, artista a tutto tondo, ha parlato a DonneSulWeb del convegno CARD Lombardia e non solo. La nostra intervista al cantante, regista e attore.

Tra i graditi ospiti del Convegno CARD Lombardia, evento istituzionale con la direzione scientifica della D.ssa Ornella Casati e incentrato sul “lavorare in team”, c’era anche Gianluca Guidi, poliedrico artista negli anni distintosi come cantante, attore e regista, nonché figlio d’arte.

gianluca guidi Card Lombardia
Gianluca Guidi Card Lombardia Milano 10 febbraio 2023

Al termine della convention abbiamo dunque deciso di raggiungerlo per farci raccontare il suo punto di vista, parlando poi anche dei suoi prossimi progetti e, visto il momento, del Festival di Sanremo.

Di seguito, dunque, l’intervista esclusiva concessa da Guidi a DonneSulWeb.

Cosa l’ha spinta a intervenire a un convegno relativo alla professione sanitaria?
«Ho ricevuto un invito a questo convegno e ho ritenuto l’argomento trattato, il lavoro di un gruppo di persone che coesiste e collabora per offrire una prestazione, molto interessante».

Qual è l’aspetto più interessante che ha riscontrato nel corso dell’evento?
«La coesione delle opinioni che ho riscontrato tra me e gli altri due ospiti, Andrea Zorzi (ex pallavolista, ndr) e Nicola Micele (comandante dei Vigili del Fuoco di Milano, ndr), rispetto al come si lavori insieme in un gruppo o in una squadra. Che si tratti di sport, teatro, caserma o un’equipe medica, ci sono sempre ruoli, procedure ed equilibri da rispettare per lavorare bene sia a livello di singolo che d’insieme. Tra un allenatore, un regista e un comandante ci sono diverse similitudini e l’approccio alla materia, per quanto esistano ovviamente delle differenze legate all’argomento trattato, non è poi così diverso».

Gianluca Guidi Convegno Card Milano 10 febbraio 2023

Lei ha espresso un punto di vista da regista teatrale: cos’ha raccontato?
«Ho risposto ad alcune domande abbastanza semplici, relative in particolar modo a come si reagisca a difficoltà improvvise e a come ci si debba relazionare con la propria squadra per renderla il più coeso possibile».

Lei è anche cantante, quindi è impossibile non domandarle di Sanremo…
«Sinceramente ho visto poco: ho due figli e quando non lavoro cerco di occuparmi di loro, quindi non ho avuto modo di soffermarmi troppo sul Festival, anche perché mi sembra che ogni anno presenti bene o male sempre medesime situazioni. Diciamo che, soprattutto se pensiamo ad artisti come Burt Bacharach, scomparso di recente (l’8 febbraio, ndr), si nota una certa differenza armonica e melodica. Ciò che ho apprezzato di più è stata la capacità di Gianni Morandi, un grande amico, e Massimo Ranieri, che non conosco personalmente ma che apprezzo molto, di tenere il palcoscenico. Nonostante per tutti passino gli anni, sono stati straordinari. Quando Ranieri canta “Perdere l’amore”, poi, lo si ascolta sempre molto volentieri…».

Chiudiamo parlando di lei. È un artista poliedrico: quali progetti ha in ballo in questo momento?
«Al momento al Teatro Manzoni di Milano va in scena “Il padre della sposa”, spettacolo del quale ho curato la regia e che vede come protagonisti Gianfranco Jannuzzo e Barbara De Rossi. In questo periodo sto inoltre preparando il debutto estivo de “La strana coppia”, un progetto al quale prendo parte come regista e attore insieme a Giampiero Ingrassia».

Ben tornato!