Il calendario di avvio delle scuole per l’anno 2016 con l’indicazione dei bonus scuola in corso di validità e alcune dritte per risparmiare sulla spesa per testi e materiale didattico
Le vacanze scolastiche iniziano ad essere agli sgoccioli e per i genitori è già tempo di informarsi sulla data esatta di inizio delle scuole dell’obbligo nella propria regione, per programmare il rientro dalle ferie, la ripresa del lavoro, i giorni in cui è indispensabile che ci sia qualcuno a occuparsi dei figli più piccoli.
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Il calendario delle date di inizio scuola diviso per regione
- Provincia di Bolzano: 5 settembre.
- Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte, Provincia di Trento, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto: 12 settembre
- Basilicata, Calabria, Liguria, Sardegna, Sicilia: 14 settembre
- Campania, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia, Toscana: 15 settembre
La Date scuola 2016 e gli altri bonus scuola regionali e comunali
Altra questione cui giustamente i genitori dedicano molta attenzione, e su cui è bene informarsi in anticipo, è la presenza di possibili bonus o incentivi economici legati alla scuola. Per esempio, la Regione Lombardia anche per quest’anno prevede la dote scuola 2016/2017, ovvero un contributo per l’acquisto di libri di testo e materiale scolastico che spetta ai nuclei familiari con una certificazione ISEE inferiore o uguale a 15.494,00, per figli minorenni iscritti alle scuole secondarie (per i dettagli: Regione Lombardia
La Regione Toscana ha istituito un simile Pacchetto Scuola, con requisiti analoghi; i tempi per farne richiesta però sono scaduti al mese di luglio.
I singoli comuni hanno talvolta a disposizione i fondi per consentire ai cittadini residenti, a fronte di requisiti variabili secondo l’amministrazione comunale di riferimento, contributi economici e bonus scuola per l’acquisto del materiale didattico o sgravi per servizi come le mense scolastiche, il trasporto, il doposcuola: è il caso per esempio di Faenza, Ravenna, Padova, Vicenza e Brescia ma certamente sono molti i comuni che assicurano queste agevolazioni. Spesso sono anche i singoli istituti scolastici, statali o paritari, a prevedere autonomamente degli “sconti” sui servizi o sulle rette: è bene verificare queste informazioni rivolgendosi per tempo alle segreterie.
Come risparmiare sui libri e il materiale scolastico
Verso la fine di agosto i grandi supermercati e le catene di librerie fanno a gara per accaparrarsi i clienti proponendo sconti mirati sul materiale scolastico. Dal grembiule allo zaino, dai quaderni alla tuta per l’attività sportiva, seguire gli sconti sui volantini, scambiarsi i buoni spesa fra mamme, fare spedizioni congiunte per raggiungere i limiti di spesa sono ovviamente trucchi efficaci.
Consiglio antispreco: informatevi dettagliatamente sulle reali richieste dei docenti in fatto non solo di libri di testo, ma di materiale scolastico in generale: in certe scuole le indicazioni sono incredibilmente dettagliate con tanto di quantità consigliate per i singoli pezzi (penne di un certo tipo, copertine di un certo colore…) e si corre il rischio di dover ricorrere ad acquisti doppi dell’ultimo minuto.
Chi ha la partita Iva può rivolgersi ai grossisti o agli spacci dedicati, eventualmente accordandosi con altre famiglie per un ordine congiunto. Rastrellare ebay in cerca di acquisti “sbagliati” rivenduti a metà prezzo (per esempio tablet, libri, kit di attrezzatura per le scuole di impostazione “pratica”) è un’altra buona idea.
Purtroppo non sempre si riesce a stare al passo con l’acquisto di libri di testo usati, data l’abitudine di produrre nuove edizioni ogni anno. Informatevi bene, però: spesso la nuova edizione ha differenze trascurabili con la precedente, che può sostituirla senza problemi e con un prezzo dimezzato.
Se la scuola prevede l’uso dei tablet considerate certamente la possibilità di libri di testo esclusivamente in formato elettronico (ebook) anziché nel tradizionale formato cartaceo. Teoricamente l’ebook da tempo dovrebbe essere lo standard a scuola e il c.d. decreto Buona Scuola ne ha ribadito la centralità ma purtroppo la gran parte degli istituti sono rimasti legati ai vecchi sistemi.