5 idee per long week end: alla corsa camarguese ad Arles oppure a vedere i capolavori di Spilliaert a Bruxelles? E perché non un giro tra i castelli viscontei di Bellinzona, o le bellezze di Oviedo e della mozartiana Salisburgo?
5 idee per long week end spettacolari in giro per l’Europa: se avete a disposizione soltanto un fine settimana e al massimo riuscite ad aggiungere un giorno per staccare un momento dal lavoro eccovi una selezione di mete ideali, alcune raggiungibili facilmente in auto dal nord-Italia, altre ben collegate con i low cost.
Bellinzona e Chur
A un passo dalla Lombardia e dal Piemonte, raggiungibili con spostamenti molto limitati in auto dal nord Italia. Bellizona è una città che è dominata dalle fortificazioni risalenti al dominio milanese. Fondamentale gola di passaggio dalle strade che portavano dal nord verso l’Italia aveva un’importanza strategica sia dal punto di vista militare che economico.
I tre castelli (Castelgande, Sasso Corbaro e Montebello) e la cinta delle mura di Bellizona sono Patrimonio Unesco e sono un riassunto della storia travagliata di queste terre contese da Milano e da signori locali prima di entrare a tutti gli effetti nella Confederazione. Molto bello attraversare queste fortificazioni che stupiscono con i loro condotti interni, la loro imponenza che a volte lascia intravedere un terreno coltivato a vite o lo stupendo panorama dei monii intorno.
Nel centro di Bellinzona da ammirare è anche  la Collegiata dei Santi Pietro e Stefano, di impianto rinascimentale con un organo di fine Cinquecento e acquasantiera di metà Quattrocento. La facciata è molto semplice ma di grande impatto mentre gli interni sono più fastosi e barocchi.
Il week end svizzero può proseguire a Chur (Coira) da cui passa anche il famoso trenino rosso del Bernina. Le due città distano un centinaio di km e da Coira, avendo tempo, si può anche fare una puntata a Vaduz, in Liechtenstein. Il borgo è molto antico e se ne attesta la presenza umana fin dall’età della pietra. Il centro è grazioso con le case solcate da abitazioni tipiche e la bella cattedrale romanica-gotica del Duecento.
Se avete voglia (e gambe) potete deviare verso uno dei tanti sentieri sui monti intorno a Bellizona e Chur, ad esempio sul Monte Tamaro (con una giornata a disposizione si può fare l’attraversata Lema-Tamaro, molto bella anche se impegnativa, mettete in conto almeno 6 ore di cammino).
Oviedo
Capoluogo delle Asturie, nella parte nord-ovest della Spagna, sede di un’attiva università e con una gastronomia eccellente che fa del pescato e della carne di maiale (ad es. la Fabada, salamini, maiale con fagioli bianchi e morcilla, una sorta di sanguinaccio) la sua eccellenza.
La cattedrale di San Salvatore con i suoi alti e imponenti interni gotici conserva il sudario di Oviedo, una reliquia famosa in tutta la Spagna che secondo la tradizione avrebbe avvolto il corpo di Cristo (un corrispettivo della Sindone di Torino).
Molto bella, e perfettamente conservata, la Chiesa di San Julian de los Prados. Il profilo esterno con i mattoni esalta la semplicità della linea che si ritrova anche negli interni dove purtroppo gli originari affreschi sono quasi del tutto perduti.
Oviedo è servita da un aeroporto cui dall’Italia si arriva con scalo utilizzando Iberia e Vuelig. Alternativa è volare su Bilbao (dista 270 km) includendola nel week end con una puntata al museo Gugghenheim.
Salisburgo
Se amate la musica classica la città natale di Mozart è uno delle destinazioni che non potete mancare. Attraversata dal Salzbach, la parte più antica (“la città vecchia) è inconfondibile, con i suoi palazzi storici, le chiese e i monti Kapuzinenberg e Mönchsberg a fare da “torri naturali” sullo sfondo e la fortezza di Hohensalzburg che ne segna ogni prospettiva. Cominciata nel XI secolo, è una vera è propria città nella città che doveva proteggere il vescovo nel caso di assedi.
Molto suggestivo il percorso in funicolare dal centro cittadino verso la fortezza che con i suoi 14 mila m2 di estensione è una delle strutture più grandi di questo genere nel Vecchio Continente. Anche gli interni sono sontuosi, con ambienti molto particolari come la stube dorata e la camera da letto.
Il vescovo Wolf Dietricht von Taitenau e il nipote von Hohenems sono stati tra metà Cinquecento e metà Seicento i responsabili della costruzione di alcune tra i più bei monumenti della città . Dediti all’arte più che alla fede in senso stretto, il primo dei due fece edificare piazza e Cattedrale dopo l’ennesimo incendio dandole il profilo attuale.
A Wolf Dietrich si deve la stupenda residenza del Mirabell: questa era la casa della concubina del vescovo (i due ebbero 15 figli, ovviamente “non riconosciuti”). Palazzo e giardini sono una delle mete più visitate di tutta l’Austria.
Marcus Sitticus von Hohenems fece invece costruire il castello di Helbrunn, celeberrimo per i giochi d’acqua nella grotta artificiale e per l’organo idraulico (una sorta di teatro automatizzato, con i personaggi che si muovono per forza idraulica) oltre che per essere un bellissimo esempio di palazzotto barocco “fuori le mura”.
Arrivare a Salisburgo è semplice: il collegamento più veloce, in auto, dall’Italia è quello che sfrutta il Brennero passando per Innsbruch e poi seguendo l’itinerario della E60.
Bruxelles
La capitale del Belgio è ben collegata con l’Italia (Pisa, Roma, Venezia, Bologna, Milano) anche con voli low cost. La Grand Place è il primo punto che un turista visita e vi ammira alcuni degli edifici più belli della città : l’Hotel de la ville (il muicipio) del Quattrocento con la torre gotica (Tour Inimitabile), la Maison du Roi, le case delle corporazioni. Se a Natale la piazza diventa scenario di luci e musica ad agosto si trasforma in un grande giardino di 500 mila begonie.
Un tour tra i capolavori dell’art Nouveau con le case di Victor Horta è un altro modo per passare al meglio una giornata a Bruxelles: l’hotel Tassel, l’hotel van Eetvelde e l’hotel Solvay sono le tre tappe principali. Il Tasssel è perfetto per notare la bravura di progettista e designer di Horta (che qui ideò anche tutti gli interni, maniglie delle porte comprese).
Il gotico brabantino della cattedrale di san Michele e santa Gudula è un trionfo di poderosi archi rampanti, pinnacoli, doccioni, inconfondibile per le sue due torri di 64 metri progettate probabilmente da Jan Van Ruysbroeck, lo stesso cui si deve anche la Tour Inimitable.
Altro simbolo della città è l’Atomium, posto nel parco Heysel: è una riproduzione di un cristallo di ferro con i suoi 8 atomi. Si innalza per oltre 100 metri ed è quanto resta della grande esposizione universale del 1958. Al suo interno i sono scale mobili che permettono di passare da un atomo all’altro e di guardare dall’interno la struttura del cristallo oltre che il paesaggio esterno, particolarmente suggestivo dall’atomo più elevato.
Gli amanti dell’arte devono fare una puntata al Musée Fin-de-Siècle dove si ammirano i lavori di uno dei maestri dell’arte dell’inquietudine, Léon Spilliaert.
Vedi anche: Romantische Strasse, vacanza nella Baviera più romantica.
Arles
Se la meravigliosa Provenza merita una vacanza a sé per un long week end si può selezionare soltanto una delle sue bellezze principali, Arles. Vi si arriva dall’Italia attraverso il valico di Ventimiglia o dalla Torino-Bardonecchia passando per Grenoble e Valence.
Al centro del triangolo d’oro provenzale con Nimes, Avignon e Aix ai lati e la Camargue a pochissima distanza, Arles ha una spettacolare anfiteatro del I secolo d.C. che ancora oggi è utilizzato per rappresentazioni teatrali e per la tradizionale corsa camarguese (i partecipanti devono togliere ai buoi dei piccoli stemmi, delle coccarde, dei nastri che sono poste sulle sue corna o al centro della parte frontale del muso). Lo spettacolo non è cruento come le corride spagnole, l’animale non muore ma può essere non gradito comunque a molti: magari prima di andare date un occhio a qualche video.
Gli edifici di epoca romana sono ben conservati e il teatro e le terme di Costantino sono due ulteriori punti di interesse per il turista.
Avendo la possibilità di uscire per qualche km dal centro cittadino non è da mancare la gita all’abbazia di Montmajor, con un bellissimo chiostro decorato. Edificata in più fasi con rimaneggiamenti fino alla metà del Settecento ha anche una poderosa torre difensiva, cosa strana per questo genere di edifici: nel Trecento e nel Quattrocento aveva lo scopo di difendere la comunità dall’asalto di gruppi di soldati mercenari sbandati che facevano razzia in tutta la regione.
La cucina provenzale è molto buona, salvo avere l’accortezza di non mangiare nei locali più turistici. Attenzione che se chiedete la zuppa di pesce (soupe de poisson) alla provenzale non arriva un piatto come siamo abituati a mangiarlo ma una pietanza “componibile” con denso brodo di pesce, crostini tostati, la rouille (una sorta di maionese all’aglio) e formaggio gruviera grattato. In sostanza si mette sui crostini la rouille, li si intinge nella zuppa e si aggiunge il formaggio.
Una vera golosità .
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