Atmosfera e servizi innovativi per un soggiorno assolutamente rilassante
18 gennaio 2010- da Tokyo, Paolo Soldano
Ritardatari che perdono l’ultimo treno, giovani turisti che vogliono assolutamente provare tutte le curiosità nipponiche, “salarymen” (gli impiegati giapponesi) troppo alticci per tornare a casa: di solito è questa la clientela principale alla quale si rivolgono i famosi “capsule hotel” giapponesi, veri e propri loculi disposti uno in fila all’altra (uno a fianco all’altro) dove c’è spazio solo per dormire. 9h (pronunciato all’inglese – “nove ore”), la nuova struttura ricettiva a capsula che ha aperto il mese scorso a Kyoto (la capitale culturale del Sol Levante) ha invece come target principale donne (sole), intenzionate a passare una notte in completo relax.
Da fuori, la struttura ha tutta l’aria di un negozio d’abbigliamento. Solo il primo piano è accessibile anche agli uomini: l’ascensore riservato alle donne va dal secondo al quinto piano, mentre quello riservato agli uomini dal sesto al nono. Nessun problema linguistico: tabelle e disegni sulle pareti e sui pavimenti guidano gli ospiti nelle loro “camere”, anche coloro non proprio pratici con la lingua giapponese.
Ogni piano ha 25 capsule, tutte fatte di plastica dura, 13 nella fila superiore 12 in quella inferiore, disposte alternativamente in modo da assorbire i rumori esterni (almeno così dicono i gestori dell’hotel).
A differenza degli hotel capsula convenzionali (almeno in Giappone), quelli della nuova struttura di Kyoto non hanno TV, radio e neanche orologi sveglie. Ogni capsula è dotata semplicemente di una specie di “sistema di risveglio” a illuminazione graduale sviluppato dalla Panasonic Electric Works: 30 minuti prima dell’ora impostata, la luce interna si alza a poco a poco in modo che l’ospite di turno abbia un “naturale” (e graduale) risveglio.
Confezioni monouso di shampoo, balsamo e bagnoschiuma senza silicone e ricavati da materiali al 100% naturali, insieme ad asciugamani di cotone egiziano estremamente“ soft” al tatto, contribuiscono a rendere assolutamente rilassante il proprio soggiorno. Perfino i “pigiama”(dati in dotazione in qualsiasi albergo giapponese) si differenziano: sono neri, assomigliano di più a delle tute da ginnastica e sono fatte di un comodo tessuto che respira.
Secondo il presidente della Cubic Corporation, azienda di Tokyo che ha progettato e costruito il 9h, da alcune ricerche è emerso che il tempo medio trascorso in un capsule hotel è di nove ore – una all’arrivo, sette per dormire e l’ultima dopo il risveglio. Da qui la scelta del nome.
La progettazione è stata affidata alla designer Fumie Shibata, alla sua prima esperienza in fatto di strutture ricettive. “Più che la vicinanza agli altri, quello che alle donne dà più fastidio è la mancanza di pulizia. Per questo ho fatto di tutto affinché l’hotel avesse un aspetto pulito”. Colori tenui dunque a prevalenza panna, il tutto per dare la sensazione di comfort e pulizia fin dal primo sguardo.
Il prezzo? 4.900 yen a notte (poco meno di 40 euro – stagione unica), per un massimo di permanenza di 17 ore e con possibilità di fare il check-in a qualsiasi ora del giorno e della notte.