La malattia contro la quale ha combattuto per otto anni l’ha stroncata, ma oggi Tiffany Jackson è più che mai un simbolo dello sport e del mondo femminile
É davvero difficile spiegare chi sia stata Tiffany Jackson a chi non abbia alcuna confidenza con il mondo dello sport. Soprattutto in Italia perché nel nostro paese la sua storia è arrivata tardivamente, suscitando poco interesse.
Forse è proprio per questo che vale la pena parlare di una donna che è stata un grande simbolo, due volte: sul campo e soprattutto fuori dal campo di basket, nel quale era diventata una giocatrice di valore assoluto, una delle più forti di sempre.
Chi era Tiffany Jackson
Grande talento del basket americano, numerosi titoli conquistati prima con il college, poi nel campionato professionistico americano poi in Israele, Tiffany ha salutato il mondo che tanto avrebbe voluto abitare ancora per un po’ con un tweet semplice, postato dalla sua famiglia. “Sono andata via, ma saluto tutti….”
Parole commoventi di una donna che all’apice della sua carriera ha dovuto affrontare una gravissima forma di cancro al seno, estremamente aggressiva, che le ha tolto prima la carriera, poi la sua straordinaria fisicità. Ma non la sua capacità di donarsi. Quando le diagnosticarono il cancro Tiffany aveva solo 29 anni.
La malattia e la sua battaglia mediatica
Una volta compreso che la malattia sarebbe stata la sua grande avversaria, dopo la seconda ricaduta e un terzo ciclo di terapie pesantissime, Tiffany Jackson aveva parlato apertamente del suo dramma con il sorriso sulle labbra chiedendo alle donne malate come lei di fare squadra: “Possiamo vincere una grande partita, tutte insieme”. A suo nome gli Stati Uniti hanno raccolto decine di milioni di dollari da destinare alla ricerca mentre lei, nonostante le terapie, le operazioni e un fisico che mostrava la fatica di una lotta tremenda, girava in modo infaticabile salotti televisivi e talk show. Chiedendo alle donne di lottare, e agli uomini di essere generosi per le loro donne: madri, moglie e purtroppo in qualche caso anche figlie.
“Siate la vostra terapia…”
Tiffany Jackson era un talento incredibile anche per la sua capacità di comunicare tutto. Anche il dolore e la malattia, con straordinaria umanità. La sua ultima foto la ritrae in ospedale. Sorridente, insieme ad altre donne come lei: che non definiva mai ‘malate’… ma ‘in cura’.
“Siate la vostra terapia” scriveva Tiffany Jackson diventando personaggio suo malgrado, quando decise di raccontare il suo dramma. E la gente che non conosceva il basket femminile cominciò ad apprezzare il coraggio di questa atleta statuaria, in lotta contro un nemico che non è fisico. E non marca un canestro.
Gone, but never forgotten.
RIP Tiffany Jackson. 🧡https://t.co/EKcq32WM0J pic.twitter.com/JJTfMdItLf
— Texas Women's Basketball (@TexasWBB) October 4, 2022
Lascia un figlio di 9 anni. E una fondazione che porterà il suo nome e che, con ogni probabilità, diventerà il punto di riferimento di decine di migliaia di donne in lotta. Un esercito silenzioso che in lei aveva un portavoce capace di smuovere le coscienze. Uno dei suoi ultimi pensieri è davvero profondo: “Arriverà il momento in cui non conteremo le vittime. Ma solo i sopravvisuti”.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.