Niente pubblico per la sedicesima edizione delle Paralimpiadi in programma a Tokyo, la squadra italiana presente con 115 atleti
Sono cominciate a Tokyo le Paralimpiadi, l’edizione dei giochi olimpici riservate agli atleti diversamente abili. Niente pubblico, protocollo ferreo da parte del comitato organizzatore, del CIO e delle autorità giapponesi per ridurre i rischi della pandemia che dopo i giochi olimpici hanno portato a un incremento dei casi in tutto il Giappone.
Paralimpiadi a Tokyo
Un clima ovviamente meno festoso del previsto, ancora una volta senza pubblico sugli spalti. Ma non per questo meno solenne. Molto suggestiva la cerimonia inaugurale organizzata con belle coreografie, molto spettacolari, e ispirate ai temi del volo e del sogno. Teatro dell’evento il vecchio Stadio Olimpico di Tokyo, quello realizzato per i giochi del 1964, completamente ristrutturato e sede principale delle cerimonia di apertura e chiusura ma anche di tutte le gare di atleta.
Lo splendido braciere sferico allestito per le Olimpiadi appena concluse è stato trasferito dal nuovo Stadio Nazionale e riallestito: ad accendere la fiamma di Olimpia tre atleti giapponesi in carrozzina da tre lati diversi del podio.
La squadra azzurra alle Paralimpiadi
In tutto sono oltre quattromila gli atleti iscritti alle Paralimpiadi di questa edizione: la rappresentanza è di 161 paesi. Per l’Italia una squadra da record, la più numerosa mai presentata, 115 atleti, con una larga prevalenza femminile… 63 donne e 52 uomini. Due i portabandiera italiani: Bebe Vio, che parteciperà alle gare individuali e a squadre di fioretto, e il nuotatore Federico Morlacchi. Il pensiero della squadra azzurra va a un atleta simbolo delle Paralimpiadi, Alex Zanardi, ancora alle prese con un lento e difficile recupero dopo il drammatico incidente avvenuto lo scorso anno.
Tra gli atleti iscritti tante personalità importanti, tante storie significative. Tra tutte quella di Monica Contrafatto, la prima donna insignita dall’Esercito con una medaglia d’oro al valore. Monica ha perso la gamba sinistra in Afghanistan nel 2012 dove operava come volontaria. É una delle atlete di punta della nostra squadra di velocità . Il suo sogno è conquistare una medaglia da dedicare alle donne afghane.
La rappresentativa del paese asiatico è di fatto assente dopo il conflitto che sta insanguinando Kabul e tutto il territorio. Ma tra gli atleti che sono sfilati allo Stadio Nazionale c’era anche Abbas Karimi, nuotatore afghano che è riuscito fortunosamente a raggiungere Tokyo.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.