In un momento di grandissima difficoltà per i diritti umani e delle donne nei paesi musulmani d’Asia arriva una buona notizia: nella speranza che non sia l’ultima
Le immagini degli atleti in fuga dall’Afghanistan durante l’invasione dei Talebani sono state diffuse in tutto il mondo e hanno testimoniato un momento drammatico.
Il calcio femminile in Arabia Saudita
Così come è diventata virale la notizia della squadra paralimpica di Kabul, partita per Tokyo con mezzi di fortuna pur di non rinunciare a un evento atteso per tutta la vita. Se in Afghanistan la situazione è ancora estremamente preoccupante e di molti atleti che avevano affermato il proprio dissenso nei confronti del nuovo regime non si sa ancora nulla, una buona notizia arriva dall’Arabia Saudita.
L’Arabia infatti era uno dei paesi che fino a oggi aveva ‘tollerato’ alcune espressioni di sport al femminile ponendo il veto su diverse altre: tra le quali il calcio. In Arabia non esiste un campionato di calcio al femminile, così come non c’è un programma sportivo per la creazione di una nazionale. Le donne che fanno sport possono lottare, tirare di boxe, sparare e arrivano quasi sempre da ambienti militare. Ma non possono giocare a basket, volley o tennis. Anche se da alcuni mesi, in netto contrasto con l’integralismo imposto dai regimi talebani le cose sembrano essere cambiate.
In Arabia le donne possono giocare a calcio
Ieri il ministero dello sport saudita ha annunciato per la prima volta nella storia della SAFF, la federazione nazionale del calcio, il primo programma di calcio destinato alle donne. Un programma ambizioso: si prevede il coinvolgimento da qui alla fine del 2022 di almeno mille atlete, con la creazione del primo campionato nazionale di calcio e di alcuni raduni per creare la prima nazionale femminile del paese. Un grandissimo passo avanti.
Pur tra molte incertezze e qualche resistenza: “Promuoveremo il calcio femminile nelle scuole e nelle università – dice il presidente della Federcalcio araba Yasser bin Hassan al-Misehal – e impararemo molto dalle federazioni europee alle quali vogliamo ispirarci”.
Il CT della nazionale araba c’è già, ed è la nazionale tedesca Monica Staab, una grande personalità del calcio internazionale.
In Arabia Saudita, fino al 2018, giocare a calcio era vietato alle donne. La loro presenza era tollerata negli stadi, solo al fianco dei mariti e coperte da capo a piedi. Le cose stanno gradualmente cambiando: le donne che fino al 2017 non potevano avere la patente e dovevano avere un permesso speciale per seguire un percorso accademico, ora avranno anche la libertà di potere giocare a calcio.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.