Hellas-Juve 1-1, partita della 24a giornata del campionato di serie A. Al gol di Ronaldo risponde Barak: i bianconeri pareggiano e dicono addio allo scudetto
Per quanto visto sul campo, l’1-1 contro l’Hellas è un punto d’oro per la Juventus. I bianconeri passano sì in vantaggio con Cristiano Ronaldo, ma dopo il gol del pareggio di Barak escono completamente dalla partita, salvati dal ko dagli errori sottoporta dei gialloblù. In ottica scudetto, invece, l’1-1 significa soltanto abdicare dalla corsa al tricolore consecutivo e dire addio al sogno del decimo consecutivo.
Con lo stesso numero di gare giocate, la Juve è ora a -7 dall’Inter, a -3 dal Milan e viene insidiata per i posti Champions da Roma e Atalanta (benedetta la sconfitta di oggi della Lazio al Dall’Ara).
Troppi passi falsi e una rosa martoriata dagli infortuni han portato la squadra di Andrea Pirlo ad avere il peggiore score bianconero dalla stagione 2011/12. Una vita calcistica fa. Segno che i cicli passano, quello della Juve è finito e le premesse per capirlo c’erano già tutte a inizio anno. Cieca la dirigenza a non vederle. O, forse, troppo colpevole per vederle.
Hellas-Juve: l’entusiasmo che non c’è
Nella prima conferenza stampa, Pirlo aveva parlato di “riportare l’entusiasmo“. A fine febbraio, la Juve è già fuori dai giochi scudetto e deve vincere contro il Porto per non patire un’altra scottante eliminazione in Europa. Oltre ai risultati che mancano, dietro alla stagione dei bianconeri non c’è neppure un progetto tattico chiaro. Un anno di transizione, ma senza costruire niente. L’entusiasmo, se mai c’è stato, è già finito.
L’alibi degli infortuni – su cui ci sarà da riflettere e scrivere perché la Juventus non può arrivare a marzo, la fase più calda della Champions, con la squadra decimata – può spiegare solo in parte un’involuzione che, da inizio stagione, è sotto gli occhi di tutti.
Il calciomercato disastroso e improvvisato degli ultimi anni, basti pensare a Rabiot e Ramsey, si è coniugato, in ambito tecnico, con l’azzardo di affidare la panchina a un esordiente (per di più in una stagione particolare come quella post covid). C’è ancora la finale di Coppa Italia e il ritorno col Porto, ma dopo l’1-1 di Verona possiamo dirlo chiaramente: la scommessa Pirlo è stata fallita.
Hellas-Juventus 1-1: primo tempo
Avvio di primo tempo molto vivace, con rapidi ribaltamenti di fronte da una parte all’altra. Con un quasi inedito 3-5-2, la Juve pressa alto e, su una palla persa dall’Hellas, manda Ramsey al tiro da posizione defilata, anche se Silvestri è attento. I gialloblù non ci stanno e, dagli sviluppi da corner, colpiscono il palo con Faraoni: il suo tentativo viene deviato sul legno da un super riflesso di Szczesny.
I ritmi alti non spaventano di certo Chiesa che si mette in proprio e va al tiro da appena dentro l’area: Silvestri ci mette i pugni. Al 25′, arriva anche il primo squillo di Cristiano Ronaldo. Con una magia, Kulusevski libera al limite il portoghese che finta il tiro, mette a sedere il marcatore e calcia di mancino: bella la preparazione, finisce però alta la conclusione.
È l’ultimo acuto del primo tempo di una Juve frizzante, ma che sbaglia tanto in uscita – anche per merito del pressing ordinato dell’Hellas – e che lascia troppo solo Ronaldo in avanti. Preda dei tre centrali di casa, il portoghese si sbraccia e viene a giocare basso per respirare un po’, ma lo spazio al centro dell’area non viene occupato dagli inserimenti dei centrocampisti e di Kulusevski. Difficile così fare gol.
Hellas Verona-Juve 1-1: secondo tempo
E invece, proprio con un inserimento, la Juve approccia il secondo tempo nel migliore dei modi. Ramsey premia il taglio profondo di Chiesa che temporeggia e offre un cioccolatino al centro per Ronaldo. Dimenticato dalla difesa dell’Hellas, il portoghese incrocia per il suo gol numero 19 in campionato e si ferma a soltanto una rete dal mito Pelè.
Al 60′, bianconeri a un passo dallo 0-2. Kulusevski va in slalom e brucia Lovato prima di appoggiare per Ramsey. Il tiro a botta sicura del gallese viene però deviato di testa da Magnani. La risposta del Verona viene affidata a Veloso, ma il suo tentativo dai 25 metri è troppo centrale.
Va a bersaglio, invece, Antonin Barak. L’azione parte da una palla buttata da Demiral e raccolta da Lazovic: l’esterno serbo crossa e pesca al centro il compagno. Alex Sandro perde la marcatura, mentre Barak sale in cielo e, di testa, firma l’1-1.
La Juve incassa il colpo, con l’Hellas addirittura alla ricerca del gol del vantaggio. Ancora protagonista Lazovic che si accentra e lascia partire un missile: Szczesny devia ancora una volta sulla traversa. Salvati dagli errori di Barak e Lazovic, i bianconeri alla fine escono dal Bentegodi con un punto che sta stretto all’Hellas per quanto fatto vedere nell’ultima mezz’ora. Un pareggio che sancisce l’addio allo scudetto.
Hellas-Juventus 1-1: voti e pagelle
La Juve gioca 60 minuti ad alto livello per poi affondare dopo la rete di Barak. I bianconeri, tenuti a galla dalle buone gare di Szczesny e de Ligt, passano in vantaggio con il 19o gol in campionato di Ronaldo, il migliore per la squadra di Pirlo. Crolla invece il centrocampo, con Bentancur, Rabiot e Ramsey schiacciati dal pressing del Verona. Andiamo a vedere, allora, tutti i altri voti di Hellas-Juventus.
Szczesny 6,5, Demiral 5, de Ligt 6,5, Alex Sandro 5,5, Chiesa 6,5 (Di Pardo sv), Bentancur 5,5, Rabiot 5, Ramsey 5 (dal 67′, McKennie 5,5), Bernardeschi 5,5, Kulusevski 6, Ronaldo 7. Pirlo 6,5.
La Juve, scivolata a -7 dall’Inter (che domani potrebbe anche allungare contro il Genoa), deve ora guardarsi da Roma e Atalanta per i posti qualificazione alla prossima Champions League. Per quella di questa edizione, rimasta ormai l’unico obiettivo dei bianconeri, bisognerà aspettare il 9 marzo, col ritorno contro il Porto. Sperando che anche il sogno europeo, dopo quello scudetto, non termini prima del tempo.