Irlanda del Nord-Italia. Un altro pareggio, ancora una volta senza reti, a Belfast contro l’Irlanda del Nord costa la qualificazione al Mondiale agli Azzurri. E ora i playoff
Una brutta partita, la peggiore possibile. L’Italia che era costretta quanto meno a vincere contro si blocca su uno scialbo pareggio contro un avversario modesto senza quasi tirare in porta. E il Mondiale, ora passerà dal complicatissimo meccanismo dei playoff.
Irlanda del Nord-Italia, la partita
Si possono sicuramente trovare molte attenuanti a un pareggio deludente che è figlio di un cammino verso le qualificazioni al Mondiale che, dall’Europeo in poi, ha riservato solo delusioni alla scuola dell’azzurra. Undici titolari assenti non si possono regalare a nessuno, nemmeno a una squadra tecnicamente limitata e modesta come l’Irlanda del Nord che, tuttavia, gioca con ordine, impegno, coesione e che sul proprio campo in quattro partite non ha mai concesso nemmeno un gol.
L’Italia avverte il peso della paura e del senso di responsabilità della partita fin dall’inizio: comincia in modo sfilacciato, disunito, con pochissime idee. Per riuscire a vedere qualcosa di insidioso nella trequarti avversaria bisogna aspettare almeno mezz’ora di gioco punto e sono sempre e solo Chiesa e Berardi, molto spesso agendo per conto proprio, a cercare quantomeno di occupare gli spazi. Ma il dato di fatto è che l’Italia nel primo tempo conclude verso la porta avversaria due volte, senza mai rendersi pericolosa.
Obiettivo fallito
Nel secondo tempo, quando Roberto Mancini ricorre a tutto quello che gli può offrire la panchina, il risultato è addirittura peggiorativo. La squadra rimbalza letteralmente contro la difesa avversaria, sempre molto ordinata, facendo collezione di calci d’angolo senza praticamente riuscirne a sfruttare nemmeno uno. Anzi, è Donnarumma a salvare il risultato su una conclusione ravvicinata pericolosissima in avvio di ripresa quando gli Lewis spalanca davanti al piede destro di Saville la porta azzurra. Tutto il resto è sofferenza e confusione, in un crescente stato di insicurezza emotiva che segue di pari passo il ritmo del trionfo della Svizzera che, dopo aver chiuso a reti bianche il primo tempo, dilaga nella ripresa segnando quattro gol con altre due marcature annullate.
E ora i playoff…
Italia giustamente seconda nel girone alle spalle di una Svizzera che ha gestito nel modo migliore le partite decisive. non solo quella contro gli Azzurri ma anche quella ospitata in casa contro la Bulgaria, cosa che l’Italia non è stata in grado di fare.
La differenza, alla fine, la fanno non solo lo scialbo pareggio contro la Bulgaria ma, soprattutto, le troppe occasioni fallite a Berna, nella gara d’andata contro i rossocrociati, e il clamoroso errore dal dischetto di Jorigngo di tre giorni fa.
Oggi, con almeno una vittoria sulla Svizzera, l’Italia avrebbe giocato con meno pensieri e con quella spensieratezza che fino ad oggi è sempre stata l’arma vincente della squadra di Roberto Mancini punto che, per la prima volta, deve ritrovare se stessa, ad appena quattro mesi dal trionfo di Wembley.
È un paradosso, ma è anche la realtà di un calcio che non regala niente a nessuno, nemmeno quando hai vinto il titolo europeo. Il Mondiale è in dubbio, l’Italia è in buona compagnia con altre squadre quotate che hanno fallito l’appuntamento e che dovranno passare dal purgatorio dei playoff, in un meccanismo intricato e non semplice.
La delusione resta ma, la porta non è ancora chiusa. Se ne riparla a marzo nella speranza di ritrovare quella squadra, ma soprattutto quello spirito, che avevano reso l’Italia la squadra in grado di battere un record di imbattibilità assoluta.
Il tabellino
IRLANDA DEL NORD – ITALIA 0-0
IRLANDA DEL NORD (4-1-4-1): Peacock-Farrell; Cathcart, Flanagan, J. Evans, Lewis; S. Davis; Dallas, McCann, Saville  (71’ C.Evans), Whyte (71’ Washington); Magennis.Â
ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Acerbi, 5; Barella (63’ Belotti), Jorginho  (67’ Locatelli), Tonali (46’ Cristante); Berardi, Insigne (67’ Bernardeschi), Chiesa.
Ammoniti: Tonali, Magennis
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.