Si concluderà quest’anno, dopo tre sole stagioni, il percorso di consolidamento dei principali campionati italiani di calcio femminile seguite al complicatissimo periodo successivo alla pandemia.
Dalla stagione 2025-26 i due principali tornei italiani cambieranno struttura e formula: la Serie A tornerà a 12 squadre mentre il campionato di Serie B si compatterà in una regular season composta da 14 società .
La riforma del calcio italiano
La decisione è stata ratificata giovedì nel corso del consiglio direttivo che si è tenuto a Roma nel corso del quale sono stati prese in analisi alcuni dei numeri e delle statistiche anche di carattere economico che riguardano il movimento del calcio femminile italiano e i suoi due principali tornei.
Che il calcio femminile stia crescendo in modo esponenziale In Europa e non solo è un dato reso evidente dalle analisi economiche che hanno portato molti campionati a interrogarsi circa la necessità di estendere ulteriormente la propria stagione. Lo sta facendo la UEFA che dopo la riforma di alcune competizioni, non solo la Nations League ma anche le qualificazioni ad Europei e Mondiali, a breve dovrebbe annunciare la nascita di nuove competizioni europee per squadre di club che affiancherebbero la Champions League. Ma questa stessa analisi è al centro dell’attenzione di numerosi paesi, tutti protesi a un ampliamento del proprio campionato di punta.
Cosa succede all’estero
Quasi tutti i principali campionati in Europa sono a dodici squadre. La Bundesliga tedesca ha appena annunciato una riforma che, dal prossimo anno, allargherà il massimo campionato a 14 società . In Inghilterra, il campionato di gran lunga più ricco e rappresentativo, un punto di riferimento per tutte le società del calcio femminile internazionale, da tempo si parla dell’estensione del campionato a 14 squadre nonostante la stagione inglese abbia non una ma due coppe nazionali, quella di Football Association e quella di Lega con un numero di partite di gran lunga superiore a quelle che si giocano, per esempio, nel nostro paese.
Stesso discorso in Francia dove le richieste per un campionato a 14 squadre, che già per esempio si gioca in Svezia, sono pressanti da parte delle formazioni di punta del campionato cadetto.
In Italia
Il difficile momento economico del calcio femminile italiano, condizionato da poche iscrizioni e pochissime risorse a livello di club nonostante la riforma che ha portato quasi tutte le società di punta del calcio maschile adottarsi di una propria divisione femminile, è stato ingigantito dalle conseguenze della pandemia. Di qui la decisione di un compattamento che consentisse a tutte le società di ridurre i costi e razionalizzare gli sforzi. Il campionato a dieci squadre varato tre anni fa, tuttavia, ha soltanto risposto in modo parziale a queste esigenze. Ma, soprattutto, non ha soddisfatto quella che dovrebbe essere la prima richiesta di ogni competizione di carattere sportivo: competitività e spettacolo.
Dopo due stagioni campionato a squadre con la doppia formula regular season-play off l’esperimento si può considerare concluso. Non fallito, perché ha perseguito il suo scopo. Ma se c’è un momento per cambiare, questo momento è ora e non può essere ulteriormente rimandato.
Per contro, nonostante difficoltà che rimangono persistenti e preoccupanti, bisogna registrare la notevolissima crescita del campionato di Serie B che proprio quest’anno si è rivelato particolarmente spettacolare e piacevole. Un campionato che, oltretutto, coinvolge non solo società storiche ma anche grandi città alle quali fino a questo momento l’accesso al massimo campionato sembrava essere precluso da un format troppo restrittivo.
Riforma dei campionati: che cosa cambia
Dal campionato 2025-26 anche il massimo campionato italiano sarà a dodici squadre. Resta da capire con che formula e con quali modalità appunto la scelta potrebbe essere quella di un semplice torneo all’italiana, e dunque sulla base di una regular season da 22 giornate che alla sua conclusione assegni titolo, partecipazione alle coppe europee infliggendo con ogni probabilità due retrocessioni dirette.
Se ci sarà spazio per eventuali play off, playout o spareggi lo sapremo solo più avanti quando il consiglio direttivo del calcio femminile italiano presieduto da Federica Cappelletti registrerà quelle che inevitabilmente saranno i pareri e le programmazioni di ogni singolo club.
Inutile fare illazioni o accampare proposte. Ma l’ipotesi di un’unica regular season con due retrocessioni dirette sembra essere quella più plausibile, magari con una ulteriore riforma della Coppa Italia che – in queste ultime stagioni – è cambiata molto ma potrebbe offrire ancora più opportunità alle squadre di seconda e di terza fascia.
Il campionato di Serie B, cui va grande merito di questa riforma, si consoliderà ulteriormente nel tentativo di raggiungere zone geografiche che oggi la serie A non copre nel tentativo di estendere quella che è la mappa del calcio femminile italiano, a tutt’oggi ancora troppo limitata.
Al via un campionato che cambia
Inevitabile che la riforma imponga un cambiamento importantissimo fin da questa stagione, al via il 31 agosto con un calendario che sarà definito nel corso delle prossime settimane. Salteranno gli spareggi tra seconda classifica del campionato di Serie B e penultima di Serie A come quello che quest’anno ha coinvolto Ternana e Napoli.
Al termine della stagione soltanto l’ultima squadra classificata in Serie A dopo i play off salvezza sarà retrocessa direttamente in Serie B. Tre invece le promozioni dal campionato cadetto che rivoluzioneranno completamente calendario e torneo della stagione 2025-26.
Un cambiamento epocale accolto molto favorevolmente soprattutto dai tifosi e dagli appassionati che quest’anno avevano contestato al campionato un divario eccessivo non solo tra le squadre di punta e quelle di coda ma anche all’interno degli stessi gironi di play off con verdetti ufficializzati cinque-sei giornate prima della fine del torneo cancellando qualsiasi incertezza…
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.