Un gol annullato alle Filippine, un rigore concesso alla Svizzera che vince con merito il suo esordio al Mondiale femminile 2023
Tra i tanti elementi di novità di questo mondiale femminile di calcio ed è anche il fatto che sarà la prima grande competizione internazionale femminile a usufruire di tutte le novità tecnologiche che negli ultimi anni sono sembrate indispensabili per ridurre il saldo di errori da parte dei direttori di gara.
La partita tra Filippine e Svizzera sotto questo aspetto, fa storia perché quasi tutti gli episodi più significativi della partita in programma al Forsyth Barr Stadium sono stati decisi proprio dal VAR.
Filippine-Svizzera 0-2
Per le Filippine, mai qualificate alla fase finale di un Mondiale prima d’ora, era l’esordio assoluto e gli ultimi precedenti in amichevole contro le formazioni europee non erano stati particolarmente positivi per le Malditas. Una squadra fisicamente molto intensa ma anche troppo svagata, spesso al di sopra delle righe nei suoi interventi a terra.
A testimoniare l’aspettativa intorno alle Filippine anche un gran numero di spettatori per sostenere una squadra che sembrava avere ben poche possibilità di passare indenne la fase a gironi.
Anche per questo il primo gol della partita è stato festeggiato come una vera e propria ricorrenza nazionale. Ma l’urlo di gioia si è strozzato in gola quando le immagini messa a disposizione dell’arbitro hanno visto l’attaccante filippina
Katrina Guillou in fuorigioco prima di infilare la palla a porta vuota oltre il portiere svizzero Gaëlle Thalmann.
La Svizzera, seconda alle spalle dell’Italia nel proprio girone di qualificazione europeo, si conferma una squadra di buon livello. Temibilissima Géraldine Reuteler, protagonista di un primo tempo eccellente con almeno tre occasioni verso la porta di Olivia Davies-McDaniel. Tuttavia, è stata la sua compagna di squadra più offensiva Ana-Maria Crnogorčević, veterana del Barcellona, a fallire l’opportunità più clamorosa proprio davanti alla porta.
I gol decisivi
Il vantaggio della Svizzera femminile arriva comunque già prima dell’intervallo quando a tempo quasi scaduto l’arbitro consulta il VAR e concede un calcio di rigore per un maldestro contatto in piena area tra il difensore delle Filippine Jessika Cowart e Coumba Sow. Impeccabile la trasformazione dal dischetto dell’attaccante del Paris Saint-Germain Ramona Bachmann.
Ci sarebbe anche un secondo rigore su un altro contatto a danno di Bachmann, ma l’arbitro Vincentia Enyonam Amedome stavolta decide da sé e non lo concede, probabilmente sbagliando.
La spinta con cui la Nazinale della Svizzera insiste nelle sue offensive alla ricerca di un raddoppio che chiuda la partita si concretizza al 64′. E un autentico tiro al bersaglio quello delle elvetiche che prima Crnogorčević e poi Sow calciano a botta sicura trovando due interventi disperati da distanza ravvicinatissima di Seraina Séverin Piubel. Ma sul terzo tocco di Piubel non c’è nulla da fare.
É anche l’ultima emozione di una partita che fino al termine del match o non offre più clamorose occasioni e vede la Svizzera cogliere un successo importantissimo.
Dopo la clamorosa vittoria della Nuova Zelanda sulla Norvegia la Svizzera si porta al comando del girone per effetto della differenza reti.
Prossimi appuntamenti di questo gruppo il match tra le due sconfitte, Norvegia-Filippine martedì 25 alle 7.30 (ora italiana) – prima partita assoluta del secondo turno – e quella tra le due vincenti, Nuova Zelanda e Svizzera, a questo punto decisiva per decidere il primo posto del girone, sempre martedì 25 alle ore 10.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.