Mugello – L’autodromo toscano il 13 settembre ospiterà il gran premio numero mille della Ferrari in Formula 1: ci sarà anche il pubblico. Una piccola grande festa anche se la Rossa non entusiasma…
Mugello Ferrari – Sarà una grande festa, nonostante tutto. Un evento comunque storico anche se per le rosse di Maranello le ultime settimane hanno assunto la prospettiva di un autentico calvario che non sembra voler finire mai.
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Il 13 settembre la casa di Maranello avrà modo di festeggiare il suo gran premio numero 1000 all’interno della storia del campionato mondiale di Formula 1. Un evento straordinario che purtroppo corrisponde a due momenti non felici. Il primo, globale, legato alla pandemia Coronavirus e al lockdown che sta costringendo anche la Formula 1 a fare i conti con spalti deserti e porte chiuse. Il secondo, più strettamente connesso alla Ferrari, che sta affrontando uno dei momenti peggiori dal punto di vista agonistico della sua storia sportiva.
La Ferrari resiste in una Formula 1 che cambia
Provando tuttavia a partire dalle buone notizie c’è da sottolineare che il gran premio numero 1000 della Ferrari è un traguardo incredibile non solo per il numero di corse cui il Cavallino ha partecipato ma soprattutto perché la Ferrari, nonostante il momento di profondo cambiamento della Formula 1 anche in termini di business e di economie, è ancora uno dei pochi marchi assolutamente puri nel panorama mondiale dell’automobilismo sportivo.
Basti pensare a quello che è accaduto recentemente a tutte le scuderie inglesi più importanti, case che hanno fatto la storia della Formula 1, come la McLaren, la Williams che di inglese non hanno più niente. Persino la Mercedes (rinata nel 2009 in Formula 1 dalla licenza della Brawn GP) ha ancora sede in Inghilterra. Ma la proprietà , ovviamente, è tedesca. La McLaren è stata ceduta agli arabi. La Williams, proprio pochi giorni fa, è passata a un fondo americano che ha coperto i debiti e acquisito la scuderia per 152 milioni di euro. La storia della Formula 1 è completamente cambiata. La stessa economia del campionato mondiale automobilistico più importante È completamente rivoluzionata. In tutto questo, fedele a se stessa e alla sua tradizione, la Ferrari resta rigorosamente italiana con licenza e marchio italiano. Un caso unico.
Cosa festeggia la Ferrari
La Ferrari, di conseguenza, festeggerà proprio questo. La sua resilienza e la sua identità in un mondo che sta rapidamente cambiando e che segue flussi di denaro che la vorrebbero dominare. Ma dai quali, almeno per ora, la casa di Maranello ha deciso di non farsi corrompere… Un motivo di grande orgoglio per tutti i fan della Rossa in ogni parte del mondo.
Anche se il momento è quello che è: la scuderia è in forte ritardo nel campionato mondiale costruttori, Vettel e Leclerc sono lontanissimi dalle prestazioni dello scorso anno e le delusioni, sotto l’aspetto delle prestazioni, sono enormi. Nelle qualifiche del Gran Premio del Belgio, a Spa, la Ferrari ha clamorosamente fallito l’accesso alla terza fase. Non accadeva dal 2012, (gran premio d’Europa a Valencia, che poi però fu vinto da Alonso). La storia oggi è completamente diversa e parla di una macchina poco performante e di due piloti poco fiduciosi.
Mugello: porte aperte al pubblico
Ci sarebbe poco da festeggiare ma il Gran Premio di Toscana del Mugello, evento numero 1000 della storia Ferrari in Formula 1, sarà comunque qualcosa da ricordare. Nell’anno della pandemia, infatti, sarà il primo evento aperto al pubblico. Dopo lunghissime trattative, infatti, è stato accolto il progetto degli organizzatori di aprire le porte a tremila persone. I biglietti saranno messi in vendita online da Ticketone a cominciare da martedì 1 settembre e, verosimilmente, andranno volatilizzati in pochi minuti. Molti tagliandi saranno riservati ai club della Ferrari che arriveranno al Mugello da ogni parte del mondo. Sarà una piccola-grande festa… Piccola per le sue dimensioni ridotte, perché tremila persone, suddivise sulle tre uniche tribune del Mugello che verranno aperte per l’occasione, sono una goccia nel mare rispetto ai milioni di fan che la Ferrari vanta in ogni parte del mondo e che avrebbero voluto essere presenti.
Grande per quello che la Ferrari, nonostante il pessimo momento e le difficoltà dettate dalla pandemia, rappresenta e continua a rappresentare nel mondo. Un’eccellenza tutta italiana che riesce a resistere a una globalizzazione che ha letteralmente spazzato via o omologato marchi storici che sembravano indelebili.
Un giro con la Ferrari al Mugello
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Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.