In una spedizione da record Arianna Fontana porta a casa la sua undicesima medaglia d’oro alle Olimpiadi invernali, più di qualsiasi altra atleta azzurra
Una clamorosa impresa che non può passare inosservata. E non solo per la medaglia d’argento conquistata nei 1500 metri di short track femminili. Arianna Fontana, insieme a Sofia Goggia, è sicuramente il personaggio per eccellenza di queste Olimpiadi di Pechino che sono già la seconda spedizione azzurra più importante di sempre dopo Lillehammer.
Arianna Fontana, argento e record
Dopo lo splendido oro conquistato nei 500 metri, Arianna Fontana va a un passo dal clamoroso bis. La finale dei 1500 metri si annuncia una vera lotteria come qualsiasi gara di short track dove basta un dettaglio infinitesimale a trasformare un trionfo in un’amara sconfitta. In una gara decisiva di altissimo livello con sette atleti straordinarie, tre delle quali sono autentiche fuoriclasse, Arianna decide di fare la valtellinese decide ancora una volta di giocare di strategiea.
Lascia partire le sue avversarie più aggressive facendo sfogare Schulting (Olanda), Han (Cina) e Choi (Corea del Sud) che partono a palla di fucile prendendosi grandi rischi a ogni curva. Un piccolo contatto tra Han e Schulting le dà la possibilità di portarsi al secondo posto alle spalle della Choi.
Contrariamente alla finale dei 500 metri, quando riuscì a passare al comando a un giro dal termine, stavolta la volata è alle sue spalle. L’olandese Schulting si fa aggressiva, l’attacca mentre la Choi – davanti – non le dà il minimo spiraglio per passare davanti. A quel punto la scelta è attaccare, con il rischio di perdere tutto, o difendersi. Arianna Fontana sceglie con intelligenza di proteggere il suo secondo posto dal furioso ritorno di Suzanne Schulting. E conquista l’argento, alle spalle della coreana Choi, con soli tre millesimi di vantaggio su Schulting… Uno di quei dettagli infinitesimali che stavolta fanno la differenza a favore,
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L’azzurra più medagliata: qualche polemica
L’oro nei 500 metri, l’argento nei 1500 e nella staffetta mista a squadre: Arianna Fontana incassa a Pechino tre medaglie che portano a undici podi il suo bilancio personale alle Olimpiadi. Più di qualsiasi altra atleta azzurra. Scavalcata anche una leggenda come Stefania Belmondo. Ora la leggenda è lei.
Cosa però che non sembra piacere a tutti per la verità. Perché la medaglia di Arianna Fontana è ‘figlia’ non solo delle prestazioni della valtellinese, ma anche della preparazione di suo marito, Anthony Lobello, ex campione di short track prima con gli Usa e poi con l’Italia con cui la 31enne fa squadra a sé. Lobello non è un tecnico riconosciuto dalla FISG, la federazione degli sport del ghiaccio. Arianna vive e si allena a Budapest, per conto proprio. Il presidente della FISG Gios la invita a esserci anche a Cortina… “se starà alle nostre regole e negli schemi previsti dal sistema federale”.
Arianna non le manda a dire: “Sono arrivata fino qui proprio perché non ho accettato di sottostare alle loro regole perché non poteva funzionare. Dire una cosa del genere non aiuta”.
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Per vedere la Fontana anche a Cortina, sarebbe la quinta Olimpiade, occorrerà un miracolo diplomatico. O un po’ di buon senso. Cosa che spesso tra le istituzioni dello sport italiano non si vende a trance sul mercato.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.