Quante di noi oggi sono sole con il grande punto interrogativo di essere donna: in carriera? O mamma felice?
La mia vita non è stata una delle più facili, ma dicono di me che sono una specie di “Fenice” che rinasce ogni volta dalle proprie ceneri. Ho quarantasei anni da poco compiuti e ho imparato il gran segreto di non fare bilanci, MA DI FARE.
Ho tre figli che adoro, sono parte della mia energia, non ho un compagno, non ne ho il tempo e forse neanche la voglia ora, poiché nel frattempo mi sono beccata anche un cancro che sto curando, ma questo ce lo raccontiamo in un altro momento.
Sono divorziata dal papà dei primi due figli da tantissimi anni, mentre il più piccolo (che ora ha sei anni) è figlio di una bellissima storia d’amore con un uomo che, dopo anni di promesse, è andato via senza neanche riconoscerlo, dopo essere stato vicino a lui per tre anni. Cosa avrei dovuto fare… Mi sono sentita schiacciata, umiliata. Dicono che sono una donna forte, ma non è sempre così. La mia grande forza è anche la mia fragilità più grande.
Il mio lavoro sono io, curo e gestisco le pubbliche relazioni per le aziende, ma cosa potevo produrre mai in quelle condizioni??? Avrei voluto lasciarmi andare e piangermi un po’ addosso ma non potevo, se non avessi più lavorato chi avrebbe pensato ai miei figli? Avrei perso anche la mia dignità di donna, abituata a lavorare e cavarmela da sola sin da quando avevo vent’anni.
Pensavo di morire… Eppure eccomi qui, correre dalla mattina alla sera, il lavoro, la scuola, la casa, il treno che vorresti più veloce per il rientro, arrivi a casa sfinita e trasformi quella stanchezza in una festa “ci facciamo portare la pizza da Mario???”, e quelle tre testoline bionde che aspettano la cena.
Spesso non ho avuto aiuto, né una baby sitter fissa su cui contare, mi sono destreggiata con i due figli più grandi, mi hanno sempre aiutato con il fratellino più piccolo, frequentano tutti e tre le scuole pubbliche e li ho abituati a collaborare da sempre, perchè “L’IMPRESA FAMIGLIA” venga gestita con il contributo di tutti, forse se la mia vita fosse stata più agiata e tranquilla non sarei riuscita in questa piccola impresa, o forse sì. Non mi sento una donna speciale, ma solo una “donna”.
Perché l’imprenditoria, care amiche, è DONNA in qualsiasi caso. I figli e il lavoro sono la più elevata gestione manageriale della società . E se non siete dirigenti di una multinazionale siete comunque l’economia traino attraverso la quotidianità della vita.
Vi abbraccio tutte, Luisa
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Complimenti per il Tuo coraggio e la Tua forza