Test sierologici a cosa servono? Mentre le mascherine da sole non ci proteggono dal coronavirus. Nel video le risposte dell’esperto
A che punto sono i test sierologici per sapere chi sviluppa gli anticorpi al virus? Le mascherine sono davvero efficaci per combattere il covid-19?
Risponde in modo chiaro a queste domande il professor Petrosillo, dell’ospedale Spallanzani di Roma, all’interno di un’intervista rilasciata ai microfoni di Sky tg 24. Vediamo quali sono state le sue spiegazioni su questi argomenti.
Test sierologici come funzionano
Per comprendere come si sta muovendo la sanità italiana sui test sierologici, utili a capire chi sviluppa una sorta di immunità al coronavirus, Sky ha intervistato un esperto. Si tratta del professore Petrosillo dell’ospedale Spallanzani di Roma.
Sull’argomento si è così espresso: “i test sierologici identificano la presenza di anticorpi. Per ora non sappiamo quali sono quelli che neutralizzano l’infezione, presumiamo che l’organismo li formerà, quindi un test sierologico può essere negativo e purtroppo il soggetto può avere l’infezione in atto. Mentre quelli positivi documentano il fatto che una persona abbia avuto il contatto col virus”.
Petrosillo ha poi continuato affermando: “attualmente i test devono ancora essere affinati e la presenza del virus si identifica solo attraverso i tamponi nasofaringei, con la biologia molecolare. Per la Sars gli anticorpi comparirono dopo circa 10-15 giorni, quindi potrebbe esserci una riposta simile dal nostro organismo anche per il covid-19”.
Le mascherine non bastano per proteggersi dal coronavirus
Il professore ha parlato in modo chiaro anche sull’argomento mascherine. Queste le sue parole nell’intervista: “vediamo molta gente in giro con le mascherine, va bene, ma sappiamo che ad esempio in Cina tutti la portavano, anche prima della diffusione del virus, ma non hanno comunque evitato le infezioni. Le mascherine non bastano, ci vogliono i comportamenti. Come il distanziamento sociale e fisico dalle persone, non darsi la mano ed evitare gli affollamenti, anche nella fase due”.
L’esperto dello Spallanzani ci conferma quindi, una volta di più, quello che già OMS e ISS dicevano da tempo. Ossia che le mascherine non servono, o meglio sono utili nei luoghi affollati, ma la cosa più importante resta il mantenimento della distanza e il rispetto delle altre regole di igiene, per non contrarre il virus.
Insomma, è vero che i test sierologici e le mascherine possono essere strumenti utili per opporci al Coronavirus. Ma ancora una volta si conferma che a fare la differenza contro l’infezione, sono i comportamenti dei singoli individui, come spiegato da Petrosillo.
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