Una tuta permetterebbe ai paralizzati di camminare

cervello7ottobre2011
Un’équipe di ricercatori internazionali, diretta dal Dottor Miguel Nicolelis di Duke University in North Carolina, ha annunciato di essere arrivata alla creazione di una sorta di tuta, scientificamente definita come “esoscheletro protesico”, che dovrebbe consentire alle persone paralizzate per via di infortuni alla colonna vertebrale di tornare a camminare.
Il gruppo di scienziati multidisciplinari e provenienti da Brasile, Svizzera, Germania e Stati Uniti, è riuscito a bypassare il complesso sistema di terminazioni nervose del corpo umano, inviando messaggi elettrici che riproducono la sensazione del tatto direttamente al cervello di una scimmia, attraverso l’uso di quattro filamenti dello spessore di un capello attaccati alla corteccia sensoriale dell’animale.
Questa scoperta potrebbe consentire a chi ha perso il tatto non solo di ritrovare questo senso, ma anche di tornare a muoversi, visto che il cervello potrebbe così essere messo direttamente in contatto con il sostegno protesico, senza dover passare per il corpo paralizzato e quindi privo di sensazioni.
L’obiettivo dell’équipe di ricercatori è quello di costruire il primo esoscheletro protesico umano entro il 2014, da far indossare a un giovane quadriplegico che possa entrare camminando alla cerimonia di apertura dei mondiali di calcio brasiliani e dare il via ufficiale ai giochi. “Stiamo cercando di offrire al paziente un corpo nuovo, e crediamo che il cervello del paziente assimilerà questo corpo come parte della propria persona”, ha detto Nicolelis al Los Angeles Times che ha diffuso la notizia. “Sarebbe un po’ come un’automobile…solo più stretta”.
Nel giorno in cui il grande visionario Steve Jobs ci ha lasciati, notizie tra il miracoloso e il fantascientifico come questa, fanno pensare che la sua scuola è servita a molti altri.
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