Malato da tempo di una rara forma di cancro al pancreas, Jobs ha gettato la spugna chiudendo un’era per Apple. L’annuncio a sorpresa ha fatto tremare il titolo in Borsa, che è arrivato a cedere oltre il 7%.
Jobs resterà «presidente del consiglio di amministrazione e dipendente di Apple». Lo storico cambio della guardia è avvenuto nelle ultime ore: Jobs ha presentato le dimissioni ieri e ha «raccomandato fortemente Tim Cook» per il suo posto, ha affermato Apple in una nota. Una richiesta accolta dal consiglio di amministrazione, che ha espresso la propria completa fiducia in Cook. Le dimissioni di Jobs hanno effetto immediato.
«Ho sempre detto che se fosse arrivato il giorno in cui non avrei più potuto far fronte ai miei impegni come amministratore delegato di Apple, sarei stato il primo a dirlo. Sfortunatamente quel giorno è arrivato», ha scritto Jobs nella lettera di dimissioni indirizzata anche alla comunità Apple. «Il board ha completa fiducia in Tim, è la persona giusta per essere il prossimo amministratore delegato», ha affermato Art Levinson, presidente di Genetech e membro del board di Apple, sottolineando che Jobs «continuerà a servire» Cupertino «con la sua unica ispirazione e creatività».
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La Apple in realtà è da tempo nelle mani di Timothy Cook, 50 anni, che guida l’azienda di Cupertino da quando Steve Jobs si è ammalato. Il nuovo Ceo di Apple, che fa parte anche del consiglio di amministrazione della Nike, fino ad oggi era Chief operating officer, ed è entrato in azienda nel marzo del 1998, conquistandosi subito la fiducia di Jobs.
Appena arrivato a Cupertino, ha rivoluzionato tutto il settore della produzione e della distribuzione, affidando a terzi molte attività e chiudendo molte fabbriche del gruppo, contribuendo ad un notevole aumento dei profitti.
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