Danza del ventre: un’arte antica che coniuga benessere psicofisico e sensualità

Nel passato le danzatrici ballavano in cerchio per augurare buona fortuna alle partorienti e come auspicio di fertilità

(29 ottobre 2009) – Riduttivo chiamarla danza del ventre quando a muoversi è ogni singolo muscolo del corpo femminile, il suo nome corretto è danza orientale, raks sharki in arabo o se preferite belly dance in inglese. Storicamente rappresenta la più antica danza del mondo arabo, infatti veniva già praticata nelle antiche società matriarcali della Mesopotamia come buon auspicio per le partorienti. Un simbolo di fertilità, una danza ballata dalle donne per altre donne e non come comunemente si crede per rallegrare gli animi maschili.
Solo successivamente, la danza si diffuse nelle corti principesche del Medio-Oriente e, durante la campagna d’Egitto di Napoleone, i soldati nell’ammirare le splendide movenze delle danzatrici, rimasero sconvolti da tanta bellezza, considerando questa danza un potente afrodisiaco, mentre nella puritana Inghilterra, questa danza venne associata al diavolo tentatore e il sinuoso ancheggiare del bacino delle danzatrici venne additato come invito alla prostituzione, da qui, il nome sbagliato di “danza del ventre”.
Storia a parte, sarà la musica sensuale e coinvolgente, sarà l’atmosfera da mille e una notte, fatto sta che la danza del ventre ha il potere di proiettare la donna in un altro mondo, di farla sentire unica, femminile, sinuosa anche se in carne. Anzi, nella cultura araba, più la donna è formosa più saranno sensuali e sinuosi i suoi movimenti. A livello fisico la danza del ventre aumenta la flessibilità e la tonicità del seno, delle spalle, delle braccia, del bacino, ma soprattutto della pancia: gli addominali sono coinvolti profondamente nei movimenti. A giovarne soprattutto le donne in dolce attesa che imparano a respirare meglio e a controllare i muscoli. In più, migliora la circolazione sanguigna, diminuisce i dolori mestruali e quelli della colonna vertebrale, lombare e cervicale.
A livello psicologico aumenta l’autostima e la fiducia in se stesse e scarica tensioni e stress. Migliora la postura e anche semplici movimenti diventeranno più sinuosi. Le danzatrici professioniste sono in grado di muovere i muscoli singolarmente, un vero spettacolo per l’osservatore. Anche se state nella vostra stanza, chiudete gli occhi e immaginate solo per un attimo di indossare uno splendido abito da mille e una notte, completo di velo e cavigliere, il ritmo incalzante della musica, i vostri fianchi che si muovono secondo il ritmo delle percussioni, le braccia che muovono sapientemente il velo e perché no, il vostro uomo che vi ammira estasiato. Non vi viene voglia di provare? Per le scettiche l’appuntamento è dal 27 al 29 novembre per il quarto Festival di danza orientale internazionale di Roma.

Ben tornato!