I cibi di una volta, più efficaci nella prevenzione del cancro al seno
(25 ottobre 2009) – “Il cibo sia la tua medicina”, ammoniva Ippocrate. Una massima che dopo tanti secoli risulta ancora attuale, forse perché non sempre mangiamo consapevolmente, e spesso ci abbandoniamo a eccessi ed errori. Cercare nel passato può rappresentare perciò una soluzione ai nostri guai. Lo hanno fatto i ricercatori dell’Istituto dei tumori di Milano, che hanno messo alla prova i cibi di cui ci si nutriva una volta e hanno constatato quanto siano efficaci per la prevenzione del cancro al seno. Il risultato di questa ricerca – denominata “Progetto Diana” e cominciata nel 1995 – è un volume dal titolo Prevenire i tumori mangiando con gusto, edito da Sperling & Kupfer. Lo hanno firmato Anna Villarini, specialista in scienza dell’alimentazione, e lo chef Giovanni Allegro, che trasforma in ricette le indicazioni fornite dagli esperti.
Lo studio rivela che dieta, controllo del peso e moderata attività fisica possono ridurre di un terzo i casi di tumore. Quello che mangiamo è davvero una medicina: lo sono i cereali integrali, come il farro o il grano saraceno; indispensabili anche i legumi e le verdure. Da privilegiare soprattutto i cavoli, le cipolle e la rucola. Deve fare attenzione però chi già combatte un tumore: pomodori, peperoni e melanzane possono accelerare la crescita delle cellule. Semaforo verde per il riso integrale, una vera miniera di sostanze antiinfiammatorie, così come il pesce. La carne rossa e i latticini, invece, possono favorire le infiammazioni. Tra i consigli c’è anche l’abbandono del latte vaccino, da sostituire con quello di soia, e la riduzione drastica del caffè a favore del tè verde. Lo stile di vita che si impara tra le pagine aiuta a prevenire non soltanto malattie oncologiche, ma patologie di varia natura, come l’osteoporosi, il diabete, l’ipertensione, l’anemia e gli alti tassi di colesterolo e trigliceridi. Conviene dunque re-imparare a fare la spesa, leggendo le etichette con attenzione e scegliendo i cibi più salutari. Le ricette dello chef, infine, rappresentano una versione pratica di quanto è stato scoperto durante i quattordici anni del progetto Diana.
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