Il 10% delle ragazze tra i 12 e i 25 anni sono colpite da anoressia e bulimia e il 25% di queste, arriva ad avere cure efficaci, solo dopo il terzo anno di malattia, mettendo seriamente a rischio la propria vita. Questo è quanto ha denunciato ieri Maria Gabriella Gentile, direttore del Centro milanese, uno dei più importanti d’Italia commentando i dati relativi a più di 500 pazienti ricoverati, in occasione delle ’20/e Giornate di Nutrizione Clinica 2010′ promosse dall’Ospedale milanese di Niguarda
La dottoressa Gentile, lancia un appello ai medici di base e alle famiglie, affinché portino maggiore attenzione ai disturbi del comportamento alimentare degli adolescenti: “Per trattare disturbi dell’ alimentazione – afferma – è necessario utilizzare terapie mediche e psicologiche integrate. E la guarigione è tanto più rapida quanto diagnosi e cure sono precoci. Il problema grosso é che troppo spesso arrivano da noi quando la malattia è già in atto da tempo, una su quattro dopo oltre 3 anni dall’inizio della malattia. E questo deve cambiare, perché è come se uno aspettasse di curare la polmonite quando già non respira più”. La dottoressa insiste molto sul fatto che:” “non c’é abbastanza consapevolezza della gravità della malattia, che secondo i dati di letteratura, porta a morte nel 5% dei casi. Le giovani colpite da anoressia o da bulimia, non cercano la cura. Anzi, spesso la negano e la fuggono. Dovrebbero essere i genitori a preoccuparsi dell’anomalo comportamento alimentare delle figlie – conclude Gentile – ma troppo spesso nemmeno i medici di famiglia se ne accorgono”.
2 ottobre 2010
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