Pianta da usare cucina, ma non solo. L’alloro, arbusto aromatico dalla lunga storia, è anche il simbolo dei poeti: le sue foglie intrecciate a mo’ di corona decorano infatti il capo dei laureati. Ma quali sono le proprietà terapeutiche e le controindicazioni dell’alloro, e come si può averlo sempre in casa con una coltivazione?
L’alloro, o meglio il Laurus Nobilis, è una pianta molto diffusa nei paesi caldi ed appartiene alla famiglia delle Lauraceae. E’ diffusa sotto forma di arbusto, ma in verità si tratta di un vero e proprio albero sempreverde. In Italia l’alloro cresce in maniera selvatica, ed è facile riconoscerlo lasciandosi guidare dal suo inconfondibile aroma. Ma vediamo quali sono le caratteristiche di questa pianta, le proprietà terapeutiche, quelle tossiche, e come servirsene.
Alloro in cucina, come usarlo
Il Lauro, o alloro, è una delle piante aromatiche d’elezione per profumare arrosti e pietanze. Il suo utilizzo è infatti consigliato per insaporire zuppe, la carne, o anche il pesce. Le foglie essiccate o anche fresche sono perfette per dare quel tocco in più alle zuppe o alle minestre, così come per preparare degli infusi. Qualche esempio? Il branzino arrosto è un pesce che si sposa egregiamente con il Lauro, così come i Bigoli all’anatra si prestano particolarmente per essere insaporiti da questa pianta aromatica. E’ perfetto anche per il pesce, sia arrosto sia al vapore o lessato.
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Le proprietà terapeutiche dell’alloro
L’eugenolo e il limonene sono solo due delle sostanze contenute nell’alloro che hanno proprietà benefiche per la salute. Questa pianta è infatti famosa per avere proprietà antiossidanti, antisettiche e digestive oltre che per essere una pianta utile per la prevenzione del cancro. Estremamente ricco di vitamine, l’alloro può essere usato per alleviare i dolori di stomaco, così come per quelli muscolari e per trattare i sintomi influenzali. L’alloro in questi casi può essere assunto sia come infuso che come polvere. Oltre a ciò, è anche utile per tenere lontani termiti e insetti.
L’alloro è tossico?
L’alloro è velenoso? Come tutte le piante aromatiche, l’alloro, se assunto in grandi quantità, può avere delle controindicazioni, come ad esempio provocare dermatiti o reazioni allergiche. Ma ovviamente il discorso vale per qualsiasi cosa: esagerare fa male. Quindi assumerlo in dose adeguate non comporta nessun tipo di problema, perché è una pianta tutt’altro che tossica, anzi, come descritto nel paragrafo precedente, è molto utilizzata per la salute e per il trattamento delle malattie. Esiste invece in natura un tipo di Lauro velenoso, che prende il nome di Lauroceraso e si differenzia da quello maggiormente diffuso e che viene utilizzato anche in cucina.
La coltivazione dell’alloro
L’alloro è un arbusto selvatico, quindi cresce autonomamente in luoghi dove ci siano caldo e sole, prediligendo appunto un clima mite. Questa pianta viene riprodotta per seme o per talea. Va seminata nei mesi primaverili su un terreno argilloso che consenta un adeguato drenaggio. Per talea invece, i germogli vanno piantati alla fine dell’estate e vanno tenuti riparati in modo che non soffrano esageratamente il freddo. La piantumazione in vaso può avvenire dopo otto mesi o un anno circa. L’alloro non abbisogna di molta acqua, ma l’innaffiatura dev’essere costante per tutto l’anno. Se volete ottenere una siepe dal vostro arbusto di alloro, è necessario procedere con una potatura.
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L’alloro è una pianta oltre che molto profumata anche estremamente gradevole alla vista. Avere una siepe d’alloro nel proprio giardino unisce l’utile al dilettevole, potendosene servire per cucinare ma anche usandola come elemento decorativo. D’altronde, le sue foglie dorate erano amate anche dai Greci e dai Romani, tanto da venire usate come corone per i giochi Delfici o come simbolo dei poeti. Il dio della poesia greco, Apollo, elesse l’alloro a sua pianta sacra.
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