Vediamo come cuocere il cavolfiore in modo gustoso, senza perdere troppo le proprietà nutritive e possibilmente senza puzza.
Quali sono i metodi di cottura migliori per il cavolfiore? Come sempre quando si parla di cavoli, a molti vengono in mente i ricordi di quando eravamo bambini, e di conseguenza il cavolfiore lo associamo a un ortaggio stracotto, non buonissimo e soprattutto puzzolente. E’ proprio così? No, e tutto dipende dal modo di cuocerlo. Per capirci: il cavolfiore non si fa solo bollito. Si può fare anche fritto, arrosto, in padella, gratinato, oppure come minestra o con la pasta, e si può usare per fare salse e perfino mangiarlo crudo. Ecco qualche esempio per scoprire che il cavolfiore è buono soprattutto se cotto bene, in modo gustoso e allo stesso tempo sano.
Non sapete come cuocere il cavolfiore? Ecco qualche consiglio
Cuocere il cavolfiore in padella
Saltare il cavolfiore in padella è uno dei metodi di cottura più gustosi che rendono omaggio a questo delizioso ortaggio. Semplice e veloce: lavatelo benissimo, poi mettetelo in padella con un po’ di olio, aglio e altre spezie che vi piacciono (c’è chi ci mette paprika o peperoncino, ad esempio). A noi piace rosolato e un po’ croccante: più saporito e dalla consistenza gustosa. Ma se lo volete cuocere di più aggiungete un po’ d’acqua. Ma fidatevi: provatelo poco cotto, è buono. Alla fine un po’ di sale, olio, oppure prezzemolo tritato.
Il cavolfiore crudo
A parte i vegani crudisti, sono in pochi a consumare il cavolfiore crudo, ed è un peccato. I veri buongustai sanno che questo ortaggio è buonissimo anche non cotto, e inoltre è sano. Un modo semplice di non cuocerlo è tagliarlo finissimo o tritarlo e mischiarlo ad altri ingredienti in insalate o piatti freddi con olio, acciughe, capperi, altri ortaggi, in pinzimonio, e così via. Basta un po’ di fantasia. Credeteci: è una questione di abitudine, scoprirete che è davvero buono.
Cuocere il cavolfiore al forno
Nella cottura del cavolfiore al forno è sempre suggerita una lessatura preventiva. L’errore che si commette spesso è di cuocerlo troppo, trasformandolo in una pappa molle che poi viene ulteriormente cotta al forno e poi, ancora, perfino ripassata in padella. Il trucco? Cuocerlo poco quando si sbollenta. Va fatto velocemente, un paio di minuti in acqua con aceto (e così abbiamo risolto il problema puzza, ma ci torniamo dopo), non di più. Se il forno non è ancora pronto, passate il cavolo in acqua fredda per fermare un attimo la cottura.
Cuocere il cavolfiore al vapore
Forse il metodo di cottura migliore. Conserva la consistenza del cavolo (se non esagerate con i tempi di cottura) e anche le sue proprietà nutritive. Anche in questo caso la tradizione vuole che venga stracotto, che il cavolfiore risulti “morbidissimo” con tanto di test della forchetta. Se entra come se fosse burro allora è pronto, dicono i manuali. E se invece provassimo a cuocerlo un po’ meno? Una volta che è pronto si può consumare così, oppure frullarlo e farci una deliziosa salsa, o utilizzarlo per altre ricette: al forno come sopra, o fritto, o in altri mille modi.
Il problema della puzza quando si cuoce il cavolfiore
Come si cuoce il cavolfiore senza fare puzza? Chiedete alle nonne, loro di solito lo sanno. Allora, va detto che un po’ di odore è inevitabile, ma ci sono varie tecniche per ridurlo: un po’ di aceto nell’acqua se lo lessate, oppure alcuni ci mettono il latte o mollica di pane. Il nostro sistema preferito – non per forza il migliore – è quello della patata immersa nell’acqua di cottura. Questo se si fa lesso. In altri modi avrete meno vapore e dunque meno odore.
Proprietà del cavolfiore e i suoi vantaggi
Il cavolfiore è un ortaggio che ha vitamina C, antiossidanti e potassio. E’ un alimento sano, che soddisfa e sazia (grazie alla componente fibrosa), che aiuta una corretta funzionalità intestinale, con poche proteine e pochi grassi. Non costa molto, è facile da cucinare, si può conservare in frigo e si può cuocere in molti modi. Ricordiamo che è consigliabile lavarlo sempre molto bene, che si consumi cotto o crudo.
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