Pensioni quota 100, conviene o no il pensionamento anticipato? Ultime news, guida, requisiti sui vantaggi e svantaggi della pensione anticipata
La legge quota 100 ha dato l’opportunità a molti lavoratori di raggiungere la pensione anticipata e lo farà ancora, in via sperimentale, fino al 2021. Tuttavia sono tanti coloro che si pongono la domanda se sia davvero conveniente sfruttarla o meno.
Per rispondere a tale quesito andiamo a scoprire, qui di seguito, quali sono i vantaggi e gli svantaggi di fruire di quota 100.
Andare in pensione con quota 100: i pro e i contro
Per avere una risposta immediata alla convenienza di andare in pensione anticipata, vi elenchiamo qui di seguito i pro e i contro. Successivamente andremo a svilupparli in modo più approfondito punto per punto.
I pro di quota 100 sono:
- Conseguire la pensione molto prima dei 67 anni di età .
- Possibilità di andare in pensione per chi è rimasto disoccupato.
- Permette di cumulare nel calcolo dei contributi, due o più forme di assicurazione obbligatoria, gestite dall’Inps.
I contro di quota 100 sono:
- Importo della pensione più basso rispetto a quella ottenuta per anzianità .
- Impossibilità temporanea di ricongiungere i contributi versati in casse private e divieto di cumulo con redditi da lavoro.
- Più si anticipa l’uscita e più elevata sarà la somma che si perderà .
Vedi anche: Pensione di cittadinanza a chi spetta e come funziona
I vantaggi di quota 100
Per quanto riguarda i pro, il primo è il fatto che consente a chiunque in possesso dei requisiti, di collocarsi a riposo prima dei 67 anni di età . Questo aspetto è apprezzato da molti, perché consente di godersi la meritata pensione, magari dopo tanti anni in cui si è svolto un lavoro usurante. Esso in alcuni casi, per ragioni fisiche ed anagrafiche, può risultare difficile e faticoso da continuare a svolgere.
Un altro vantaggio riguarda chi è rimasto senza lavoro, sta terminando i sussidi di disoccupazione previsti e non riesce a trovare un nuovo impiego. In questo caso la pensione anticipata è la soluzione ideale, anche a costo di percepire qualcosa in meno rispetto ad una pensione piena. Anche perché l’alternativa è quella poco gradevole di restare senza reddito.
Per fruire di questa legge si possono sommare i contributi previdenziali versati presso due o più forme di assicurazione obbligatoria, gestite dall’Inps. Tali periodi assicurativi coincidenti devono ovviamente essere considerati una sola volta ai fini della maturazione del diritto, ma sicuramente agevolano il conseguimento dei requisiti previsti dalle legge.
Infine, segnaliamo che quota 100 non è soggetto all’adeguamento alla speranza di vita e questo rappresenta un potenziale ulteriore pro.
 Svantaggi di quota 100
In linea di principio quota 100 permette il pensionamento anticipato senza prevedere alcuna penalizzazione. Tuttavia si tratta sempre di un diritto acquisito versando un numero inferiore di contributi, rispetto a quelli previsti per la pensione di vecchiaia, per questo l’assegno pensionistico sarà per forza di cose più leggero. Questo è uno dei principali contro, ossia avere un trattamento pensionistico più basso rispetto a quello che si percepirebbe andando in pensione a 67 anni. L’importo percepito varia in base ai contributi totalizzati, ma presenta comunque una riduzione percentuale compresa fra il 10 e il 15%.
Altri due aspetti svantaggiosi riguardano l’impossibilità di considerare, ai fini del calcolo contributivo, la ricongiunzione dei contributi versati in casse private e il divieto di cumulo con i redditi da lavoro. L’unica eccezione di cumulabilità riguarda i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale, entro il limite di 5.000 euro lordi annui. Tali incumulabilità sono però temporanee, infatti durano per il periodo compreso fra  la data della pensione anticipata e quella del compimento dei 67 anni. Giunti a questa età l’incumulabilità decade e la pensione avrà un importo più elevato.
Infine, un contro banale, se vogliamo, ma da tenere comunque in considerazione, è legato al tempo e al suo costo. In altre parole prima si accede alla pensione anticipata e più elevato sarà il suo costo, in termini di importo più basso dell’assegno pensionistico percepito.
In pensione con quota 100 a chi conviene e a chi no
Detto dei pro e dei contro, tiriamo le somme e vediamo a chi potrebbe convenire andare in pensione anticipata utilizzando quota 100 e a chi no, in linea generale.
Utilizzare questa legge per la pensione potrebbe risultare conveniente per quei lavoratori dipendenti privati, che hanno avuto carriere regolari, ossia senza interruzioni dal lavoro, e che  magari hanno accumulato contributi anche alti. Viceversa non converrebbe a chi ha avuto carriere discontinue, brevi o con interruzioni lavorative per periodi maggiori di 2 anni, per cassa integrazione o malattia. In quest’ultimo caso, infatti, la quota 100 comporterebbe il rischio di percepire una pensione dall’importo davvero troppo basso.
Da un punto di vista prettamente economico quota 100 non conviene, perché in generale si avrà sempre un assegno più basso rispetto alla pensione di vecchiaia, nella migliore delle ipotesi di poco, ma comunque più basso. Tuttavia ci sono delle situazioni personali e familiari per cui questa opzione rappresenta un’ancora di salvezza.
Insomma, ogni scelta si basa su una serie di fattori ulteriori rispetto all’aspetto meramente economico, che seppur importante in alcuni casi cede il passo ad altro. Come ad esempio le condizioni di salute personali, le esigenze familiari, quelle lavorative o di contro il bisogno di continuare a lavorare per una propria soddisfazione.
Vedi anche: Tutte le ultime notizie sulla pensione
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web