La Tunisia è ancora un luogo dove fare le vacanze in sicurezza dopo il massacro del 26 giugno? I provvedimenti presi dal governo tunisino e i consigli del Ministero degli Esteri.
Tunisia: il massacro di turisti in spiaggia avvenuto venerdì 26 giugno nella terribile giornata dei tre attacchi terroristici, che segue a quello tremendo di marzo del museo del Bardo, è un colpo pesantissimo per l’economia locale. Molti turisti italiani, che magari hanno già prenotato le vacanze estive, si interrogano su cosa possono fare, se andare ugualmente in ferie in Tunisia, se modificare meta, se annullare tutto.
Più militari nei punti sensibili
Il governo tunisino ha già preso importanti misure volte a limitare i rischi futuri: prima di tutto sono state chiuse 80 moschee non riconosciute dal ministero del culto. In sostanza sono state chiuse quelle moschee non ammesse dallo stato nel novero dei luoghi di preghiera “ufficiali” e a rischio predicazione integralista.
Poi è stato annunciato che militari riservisti saranno richiamati in servizio per rafforzare i dispositivi di sicurezza nei punti strategici e in tutti i luoghi frequentati da turisti, compresi i resort e gli hotel. Inoltre la polizia turistica che prima presidiava spiagge e resort, senza armi, ora sarà armata.
Tutto questo servirà a fermare il terrorismo?
La difficoltà ad affrontare questo genere di attacchi terroristici è che sono condotti da singoli, magari da piccoli commando di due persone. Si tratta spesso anche di soggetti già segnalati dai servizi segreti, ma, come nel caso del responsabile del massacro di Sousse, sono persone giovani, ben addestrate, con armi pesanti, “nativi” che hanno avuto in precedenza anche una vita normale e quasi “occidentale”: l’attentatore di venerdì aveva un tatuaggio, aveva fatto l’animatore  turistico lavorando abitualmente anche con stranieri.
Fermare questi “profili” di attentatori è facile? O si può solo militarizzare sempre più uno stato, tra l’altro senza reali garanzie che questo protegga al 100%?
Per altro passare una vacanza con accanto militari armati non dev’essere nemmeno così bello e non c’è alcuna certezza che scegliendo un luogo piuttosto che un altro si abbiano maggiori garanzie (vedasi attentati alle stazioni di Madrid e Londra degli anni scorsi).
Cosa consiglia il Ministero degli Esteri
Il sito Viaggiare sicuri, che è la vetrina ufficiale con cui il Ministero degli Esteri tiene informati gli italiani su situazioni di crisi nel mondo e consiglia quali località evitare ha pubblicato sulla Tunisia un avviso particolare datato 27/06/2015.
Si legge, tra le altre cose: “Si raccomanda ai connazionali di esercitare la massima prudenza e attenersi alle indicazioni delle autorità locali. In caso di urgente necessità , contattare Ambasciata d’Italia a Tunisi allo 0021698301496 o Sala Operativa dell’Unità di Crisi allo 06 36225”. Nell’avviso si invita a collaborare con la polizia, in particolare se fermati da posti di blocco.
Si sconsiglia di avvicinarsi ai valichi di frontiera e in generale alle zone di confine con la Libia e in tutta l’area di Tataouine. Sconsigliato anche muoversi nella terre di confine con l’Algeria dove operano gruppi legati ad Al Quaeda (governatorati di El Kef, Kasserine, Kebili). Si dà indicazione di evitare il più possibile grandi assembramenti, di muoversi di notte e in generale di circolare in zone isolate o in sobborghi e periferie. Va tenuta massima prudenza anche nel governatorato di Biserta e nell’area di Monastir dove si è diffuso l’integralismo salafita.
Attualmente, inoltre, è vietato l’accesso al deserto del Sahara: per accedervi occorre l’accompagnamento di guide e di una scorta armata militare.
Vedi anche: Dove è meglio non andare in vacanza nel mondo
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