L’inzio di scuola materna e nido è un momento molto importante: tutte le cose da sapere su età giusta per cominciare, detraibilità dei costi, orari, calendari, inserimento.
Rispetto agli asili nido e alle scuole materne ci sono un po’ di cose da sapere per non avere brutte sorprese per il nostro portafoglio o con il datore di lavoro o anche solo per la nostra psiche e quella dei nostri piccoli. Meglio affrontare l’inizio di questi passaggi importanti nella vita famigliare bene preparati.
Detrazione asilo nido
Nel modello 730 o 740 o all’interno dell’Unico sono detraibili le spese per l’asilo nido. E questa è una buona notizia. Peccato che a fronte di rette parecchio corpose, che difficilmente scendono sotto i 500 Euro mensili, poi si possa detrarre soltanto 632 euro l’anno per figlio.
Mettiamo che abbiate 2 figli iscritti al nido: potrete detrarre in totale soltanto 1264 Euro annui a fronte di una spesa ben maggiore.
Detrazioni scuola materna
In Italia sono previsti 10 anni di scuola gratuita e obbligatoria. Questi partono dai 6 anni e vanno fino ai 16. Tradotto in parole povere: non pagate nulla, o quasi, solo dalle scuole elementari. Purtroppo nel nostro Paese ci sono anche pochissime scuole materne comunali (ancora meno asili nido comunali): le materne sono quasi tutte paritarie e i costi non sono indifferenti. Si va dai 150 Euro ai 250/300 Euro mensili (ma anche di più, la spesa dipende da vari fattori e ci sono anche svariate attività come piscina, musica, sport che si pagano a parte se si frequentano).
A fronte di questi esborsi, purtroppo, per la scuola materna non si può detrarre nulla. Francamente non comprendiamo la ratio della cosa visto che, per quanto poco, almeno il nido è parzialmente detraibile.
Orari e calendari: fate bene i vostri calcoli
Sostanzialmente la scuola materna, e in parte anche il nido, seguono più o meno gli orari e i calendari della scuola “normale”. Il che significa che quasi tutti gli asili nido ad agosto chiudono e a luglio sono aperti ma magari chiedono supplementi.
Egual discorso per le materne: le vacanze sono le stesse delle scuole dell’obbligo mentre gli orari “pieni” vanno all’incirca dalle 9 alle 16, con possibilità di ingressi anticipati e uscite posticipate (pagando sovrapprezzi sulla rata). Occhio che se non fate un part-time o non riuscite a turnare tra mamma e papà o non avete dei santi nonni che vi aiutano quello dell’orario è un fattore di cui dovete tenere conto.
A che età cominciare con il nido? Come avviene l’inserimento in nido e materna?
L’età di inizio del nido per molte mamme lavotrici diventa un obbligo, quando finisce il periodo retribuito si è costrette al rientro. Potendo probabilmente sarebbe opportuno cominciare il nido dopo l’anno mezzo (o dopo i 2 anni per figli unici): da questa età i bimbi riescono a socializzare meglio e sono più pronti ad una vita prolungata con i coetanei.
Per quanto rigaurda l’inserimento c’è grande differenza tra nido e materna: nei primi tempi del nido si tende ad avere un periodo in cui la madre viene tenuta nell’aula con il bambino e il distacco è molto graudale nel tempo.
Le cose sono un po’ più “sbrigative” per l’inserimento nelle materne dove le classi sono molto più vaste con un rapporto insegnante-bambini più elevato. Ogni istituto si regola diversamente: c’è chi il primo giorno fa stare bimbo e mamma insieme per un’ora, altri fanno rimanere da subito il bambino da solo per due ore e danno un calendario abbastanza rigido per cui magari dopo tre giorni già si fa mezza giornata e si mangia a scuola. Altri inve si regolano “a partire dal bambino” e quando è “pronto” sono le maestre stesse a suggerire quando far restare il piccolo da solo e per quanto tempo.
Ovviamente ogni madre e ogni padre devono regolarsi in base anche al proprio lavoro: il consiglio è comunque di cercare di spingere per una cosa graduale, in particolare se il bimbo non ha frequentato prima un asilo nido. Prepararlo anche nei giorni precedenti l’inserimento spiegandogli cosa succederà , che mamma e papà torneranno a prenderlo dopo il gioco, se possibile fargli vedere la struttura anche prima e fargli conoscere le maestre (sempre ci sono i giorni di open day o le feste dell’asilo che sono aperte a tutti) cosìcché il bambino sa dove andrà e chi incontrerà .
L’inizio anticipato scuole elementari è un bene?
In Italia è possibile far cominciare al proprio figlio la scuola elementare già quando ha cinque anni. Spieghiamo meglio: non solo il figlio può essere iscritto alle elementari se compie i 6 anni nell’anno solare (quindi entro il 31 dicembre dell’anno in cui inizia) ma se li compie entro il 30 aprile dell’anno successivo. In questa maniera sostanzialmente un bambino può iniziare la scuola elementare fin da quando ha 5 anni e 4 mesi.
A questa età differenze di pochi mesi sono fondamentali sul piano motorio, cognitico, relazionale. Molti usano la possibiltià di anticipo scolastico come un modo per non pagare più le rette delle scuole materne; ci sono poi realtà , nel sud Italia ad esempio, dove le materne sono poche e l’anticipo scolastico diventa un sistema per “liberare” il genitore dalla cura del figlio e permettergli il reinserimento nel mondo del lavoro.
Nella stessa classe sarà possibile così avere bambini di 5 anni e 4 mesi e bambini di 6 anni e 8 mesi. La difficoltà di un bambino a passare dalla materna alla scuola elementare possono essere molte e ripercuotersi sui loro stessi risultati. Occorre ponderare bene e chiedere un parere anche agli insegnanit della scuola dell’infanzia priva di fare una scelta così delicata.
Vedi anche: sport per i bambini, come scegliere quello giusto.
Foto: Ozgurmulazimoglu. CC By 3.0.
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