Le donne al mare con i figli devono rispettare i divieti per evitare conseguenze alla salute, dalle dermatiti ai problemi gastrointestinali. Attenzione anche alle piscinette di casa.
Una grande penisola con una prevalenza di acque pulite, in qualche caso di ottima qualità , ma anche con situazioni importanti d’inquinamento.
Se dovessimo riassumere lo stato delle acque italiane daremmo un voto positivo; il Rapporto 2013 sulla qualità delle acque di balneazione prodotto dal Ministero della salute dice che il 96,6% delle acque di balneazione italiane sono a norma. Meno buona è la situazione dei bacini interni e dei fiumi.
Tipologie d’inquinamento
I possibili inquinanti dell’acqua sono tantissimi: quando leggiamo le motivazioni di chiusura di un tratto di litorale, però, le contaminazioni di tipo chimico sono minori rispetto a quelle di origine fecale. Presenza di enterococco fecale, coliformi fecali: sono denominazioni che troviamo spesso quando ci viene esplicitata la motivazione della chiusura alla balneazione di una spiaggia. Questo genere di contaminazioni deriva nella stragrande maggioranza dei casi da acque fognarie scaricate in mare, non correttamente trattate o da residui del settore agricolo e zootecnico.
Malattie legate all’acqua
Esistono patologie connesse all’assumere acqua non potabile. Altre dovute a microrganismi presenti nelle acque; altre infine trasmesse da insetti vettori e animali che trovano il loro habitat proprio lì. Spesso le prime si prendono banalmente toccando le acque inquinate con le mani e poi portando gli arti a contatto con la bocca.
Si può incorrere in patologie di natura infettiva, infiammatoria, allergica e in una gamma complessa di disturbi che nei casi più gravi possono comprendere anche tifo ed epatiti. Alcune malattie sono legate al ristagno delle acque, comprese quelle delle piscine di plastica domestiche: la dermatite del nuotatore è più probabile dopo bagni in laghi dove a causa di caldo e umidità sono presenti cercarie di schistosomi, parassiti dei volatili. Per evitare questa patologia almeno nelle piscine di casa occorre semplicemente cambiare spesso l’acqua. Altri tipi di dermatite insorgono dopo contatto con sostanze irritative, ad esempio acque contaminate con benzene. Infine un ultimo ordine di disturbi è quello connesso con le infezioni oculari di origine batterica.
Cosa fare?
Ovviamente il consiglio più semplice è quello di non entrare in contatto con acqua contaminata e rispettare scrupolosamente i divieti apposti dalle autorità competenti.
Se ugualmente avviene un contatto con sospette acque inquinate è bene procedere ad un’accurata detersione della pelle. Alla comparsa di lesioni cutanee ovviamente occorre rivolgersi al dermatologo. In presenza di sintomi di natura gastrointestinale, come diarrea, nausea, vomito, inappetenza, ittero, è bene consultare il medico di base oppure nei casi più urgenti e gravi rivolgersi direttamente alle strutture ospedaliere.
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