17 febbraio 2010 – Quando e come iniziare
Con il termine “divezzamento” si intende il passaggio graduale verso un’alimentazione più varia sia nella consistenza e nel sapore, sia nelle modalità di somministrazione. Di norma il divezzamento avviene dopo il sesto mese di vita e comunque deve essere sempre pilotato dal pediatra.
A sei mesi il fabbisogno del piccolo deve essere soddisfatto al 50% da alimenti diversi dal latte, quindi è importate cominciare ad introdurre gradualmente gli alimenti partendo preferibilmente dai cereali ed i suoi derivati (farine semplici, composte, lattee, fiocchi, creme di riso, semolino, biscotti), che forniscono al bambino una buona fonte energetica; la frutta e la verdura (omogeneizzati semplici o composti, mela e pera grattugiate, passati di carota o di patate, succhi di frutta e nettari), che contengono vitamine, saliminerali, ferro e fibre. A seguire il formaggio grattugiato, che assicura il calcio e le vitamine di alta qualità , l’olio extra vergine di oliva che fornisce gli indispensabili acidi grassi, e la carne (liofilizzati e omogeneizzati) per l’apporto di proteine ad alto valore biologico, di ferro e di altri sali minerali nonchè di alcune vitamine del gruppo B.
E’ consigliabile inoltre, nel primo anno di vita evitare l’introduzione di alimenti noti per la loro attività istamino-liberatrice quali, pomodoro, fragole, legumi, cacao, ecc. Gli alimenti invece potenzialmente allergizzanti come ad esempio le uova, le pesche, il pesce, e le albicocche vanno aggiunti alla dieta con cautela. Se sono presenti familiari con allergia a questi cibi allora è sconsigliabile somministrarli al piccolo per tutto il primo anno di vita, comunque è sempre bene informare il pediatra.
E’ importante inoltre non aggiungere sale agli alimenti, per evitare di abituare il bambino ad un gusto troppo salato; utilizzare solo ed esclusivamente olio extra vergine di oliva, per la sua equilibrata composizione in acidi grassi e per la sua facile digeribilità ; e non eccedere mai nell’assunzione dello zucchero, ed evitando il miele nel primo anno di vita.
Fonte: www.salute.gov.it
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