Bambini e anoressia: l’allarme dei medici.
(25 ottobre 2009) – L’anoressia comincia a manifestarsi a un’età sempre più bassa. Basti pensare che le pazienti più giovani dell’ospedale Niguarda di Milano frequentano ancora la scuola elementare. L’allarme arriva proprio dalla struttura milanese: Maria Gabriella Gentile, responsabile del Centro per la cura dei disturbi del comportamento alimentare, lancia l’allarme: quando l’anoressia si manifesta in età pediatrica, la malattia viene battuta con relativa facilità e le pazienti giovanissime guariscono nel 95 per cento dei casi. Però la malattia rischia seriamente di compromettere la statura e la crescita corporea.
L’abbassamento dell’età è già un problema da affrontare: «Fino a 8-9 anni fa – spiega la dottoressa Maria Gabriella Gentile – non esistevano casi simili. Oggi nei centri specializzati i bambini sotto i 12 anni sono sempre di più». Negli ultimi dieci anni l’ospedale Niguarda ha ospitato circa 500 pazienti gravi. Di questi, 113 avevano meno di 16 anni, ma i primi disturbi nel comportamento alimentare si manifestano anche prima dei 12 anni. Una fascia di età che rappresenta il 10 per cento del totale. Una cinquantina di casi, dunque. Anche nel caso delle pazienti bambine, le cause che scatenano l’anoressia sono sempre le stesse: un confronto con l’idea di bellezza che viene imposta dalla televisione e dalla moda, ma anche un equilibrio familiare compromesso, con la conseguente difficoltà di comunicazione con i genitori.
A soffrire di anoressia, nel 92 per cento dei casi sono le ragazzine, mentre i maschi sono 8 su cento. «Occorre intervenire tempestivamente – conclude la dottoressa Gentile – e creare una collaborazione stretta tra genitori, pediatri e scuole. Non ci limitiamo ad alimentare i pazienti, ma interveniamo anche dal punto di vista psicologico, coinvolgendo la famiglia. Per aiutare i bambini che soffrono di anoressia precoce bisogna creare intorno a loro un ambiente sereno, che li tranquillizzi e li accolga».