Prevedibile ma, al contempo, niente affatto scontato. Il mercato pubblicitario online continua a marciare spedito mentre crollano gli investimenti su canali tradizionali come carta stampata e televisione. A conferma dello sviluppo tumultuoso del web. I numeri: una crescita del 10% nei primi quattro mesi del 2012, a fronte di una fortissima decrescita delle pubblicità su altri media. “Il mercato è ancora piccolo ma le potenzialità sono enormi”, dice il presidente di FCP Assointernet Carlo Poss.
Quando è iniziata la trasformazione del mercato pubblicitario in Italia?
Il cambiamento è in atto da oltre un decennio. E ha modificato lo scenario degli investimenti pubblicitari. Internet continua a crescere mentre gli altri canali registrano una fortissima decrescita. Parliamo di numeri ancora piccoli: un volume d’affari di 680 milioni. Ma il valore è riferito al fatturato generato dai nostri 40 soci. Se prendessimo in considerazione anche motori di ricerca come Google, che da solo vale un miliardo, potremmo stimare un mercato da oltre 1200 milioni.
Il futuro è del web?
Nonostante la recessione è sicuramente un mercato che cresce. Le aziende hanno capito che devono utilizzare la rete. E le potenzialità sono enormi. Davanti a noi ci sono spazi giganteschi di espansione.
Qual è la situazione dell’Italia rispetto al resto dell’Europa?
Nonostante il forte sviluppo, sul fonte degli investimenti sul web il nostro Paese è ancora indietro. Questo perché il tasso di forti lettori è molto basso e la televisione ha una posizione predominante. Le aziende italiane spendono dirottano ancora l’80% del loro budget per la pubblicità verso il piccolo schermo. Il web sta diventando però un canale sempre più interessante. Gli utenti attivi sono 29 milioni, la pubblicità online costa meno e permette di intercettare un audience che non è coperto da televisione e stampa. Fattori favorevoli in questo momento di grande crisi.
Recessione a parte, lo sviluppo continuerà?
Siamo di fronte a un punto interrogativo ma direi che ci sono tutte le condizioni affinchè si confermi l’attuale ritmo di crescita. Molto ovviamente dipenderà dalle aziende, da quanto saranno disponibili ad aumentare gli investimenti pubblicitari sull’online per continuare a presidiare il mezzo. Tutti gli indicatori ci dicono comunque che lo sviluppo del mercato non si arresterà.
Gioralista economica, e scrittrice. Collabora da anni con il Sole 24ore