In un lungo articolo dedicato alle spese dell’Eliseo, il settimanale francese Le Point, bacchetta Madame Sarkozy definendola un po’ tirchia in quanto spenderebbe meno in beneficenza di quanto faceva la precedente inquilina, la signora Bernadette Chirac.Il budget dedicato agli aiuti alle persone bisognose – scrive Le Point – è passato infatti da 298.000 euro versati nel 2006 sotto il governo di Jacques Chirac ai 174.000 euro dell’anno scorso sotto la presidenza di Nicolas Sarkozy
‘il deputato René Dosiere che, si occupa delle spese della presidenza, ha detto che il servizio che si occupa della beneficenza è disorganizzato. Non ha più una padrona”. Con Bernadette Chirac, scrive il giornale, ‘’era tutta un’altra cosa”.
Ma, se la moglie risparmia, il marito invece sembra avere poca cura dei soldi dei contribuenti. Il settimanale ha infatti pubblicato alcuni estratti della Corte dei Conti e, solamente il budget relativo alle spese per viaggi dell’inquilino dell’Eliseo, è aumentato in un anno del 51% arrivando alla raguardevole cifra di circa 20 milioni di euro. Come se non bastasse poi, in due anni sono lievitati pure i rendiconti delle campagne di comunicazione governative, passando da cinque milioni di euro a 28 milioni di euro.
Poi, rispetto al 2007 è anche aumentato il personale: dai maitres d’hotel, agli alti funzionari, passando per autisti e segretarie, sono in tutto 3.277 le persone al servizio di Sarkozy, contro 2.863 al momento del suo insediamento.
In particolare la Corte dei Conti ha bacchettato un viaggio nell’Ain, nell’est del Paese, dove il presidente è rimasto solo due ore e si è portato al seguito una delegazione di 70 persone. Costo per il contribuente: 130.000 euro. Criticato dal rapporto anche il viaggio a New York con la moglie Carla per la conferenza dell’Onu, costato 1.145.000 euro. Ci sono poi 6.7 milioni di euro di spese per pasti ufficiali dell’Eliseo e costi di mantenimento delle residenze secondarie, come quella di Souzy-la-Briche, alle porte di Parigi: 230.000 euro all’anno. In tempo di crisi, come l’attuale, chissà cosa pensano le tasche dei francesi.
17 agosto 2010